Terremoto: vittime da sette nazioni
nella notte del sisma

Lunedì 5 Settembre 2016
Una delle case crollate
RIETI - Una tragedia che ha accomunato amatriciani, persone di altre zone del Reatino, romani e stranieri. Di quest'ultima categoria, sono state 17 le vittime nel Reatino, di cui nove romeni, tre inglesi, una spagnola, un albanese, una italo-filippina e una salvadoregna. Ad essi, si aggiungerà Sayed, afgano, il cui corpo, individuato, sarà recuperato questa mattina. Storie diverse tra loro, accomunate in un unico, tragico, finale. I londinesi Maria e William Hennicker Gotley sono morti nella loro casa a Sommati, insieme al figlio di una coppia di connazionali, Marcos Burnet. Sook Mancini, origini filippine, ma nata in Corea del Sud, è morta mentre era in vacanza con il compagno Diego Galante. Maricica Iosub era cameriera in un ristorante di Amatrice. Non ce l'ha fatta Emanuel Bulmoaga, di soli 11 anni. Nel sisma ha trovato la morte la spagnola Ana Huete Aguilar, 27 anni, ad Amatrice con il compagno italiano. Deceduta Aurelia Daogaru, 34 anni, impegnata nel volontariato e residente a Nettuno. Come lei, originarie della Romania anche Giorgeta Braier, 59 anni, Steluta Novac, 47 anni ed Elena Olaru, 67 anni, badante. Da dieci anni in Italia, anch'essi romeni, erano Simona e Victor Paunescu. Aura Popa, 42 anni, viveva a Sezze: il sisma ha ucciso lei, il marito e la figlia. Viveva ad Amatrice il trentenne Erion Toro, di origine albanese. Rosaura Valiente Oviedo, 59 anni, era originaria di El Salvador, ma viveva ad Amatrice. E in tanti, dall'estero, sono venuti ad aiutare, dalla Germania alla Cina, ad altri Paesi europei: questi ultimi hanno monitorato le case crollate anche con l'ausilio dei droni.
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