Quindici parole, un identikit, quello di Giuseppe Conte.
Avvocato. Anzi, avvocatissimo. Studio molto avvisto, professionista remunerato con studio a Roma in piazza Cairoli 6, e in più professore di Diritto civile a Firenze. "Ho sempre studiato tanto, questa la chiave del successo", dice così ma non è un tipo borioso.
Curriculum. La vicenda del curriculum gonfiato è nota. Evidentemente non ha contato agli occhi del Colle.
Dimissioni. Quando è stato indicato da Di Maio come possibile ministro della Funzione Pubblica ha lasciato i vari incarichi. Anche se non era cosa dovuta. Gli viene riconosciuta questa iper-correttezza.
Esecutore. "Non sarò un mero esecutore" assicura.
Famiglia. Una ex moglie, un'attuale fidanzata, entrambe belle donne. Più un figlio di dieci anni. A scuola lo accompagna lui, quando non è a Firenze.
Garantista. Così lo descrivono gli amici. Questo potrebbe creargli problemi con M5S e Lega.
Leader. Lo diventerà? Non ha mai avuto esperienze politiche, ma il tipo è sveglio e potrebbe riservare sorprese.
Mediatore. Nella professione ha dimostrato di esserlo. La fatica di mediare tra partiti, e tra i partiti e il Capo dello Stato, sarà faticosissima.
Notorietà. Fuori dall'ambito professionale, zero.
Opportunità. "Mi è stata data una grande opportunità".
Puglia. Pugliese di nascita, fiorentino d'adozione accademica, vive a Roma.
Riservatezza. È un tipo riservato anche nelle frequentazioni amicali. "Ma quando lo conosci meglio, si apre", assicurano gli amici.
Tosto. Di Maio lo presenta così: "È un tipo tosto". Ma dice anche: "È un amico del popolo". Ma il suo look non somiglia a quello di Marat e il gilet, la cravatta, i gemelli al polso e il vestito impeccabile non gli danno un aspetto da rivoluzionario.
Vedute. Poi da democrat che da grillino.
Zero. Il suo anti-europeismo è pari a zero. Riuscirà ad andare d'accordo con il (probabile) suo ministro più importante, il professor Savona sempre critico sull'Europa e sulla Germania?
© RIPRODUZIONE RISERVATA Avvocato. Anzi, avvocatissimo. Studio molto avvisto, professionista remunerato con studio a Roma in piazza Cairoli 6, e in più professore di Diritto civile a Firenze. "Ho sempre studiato tanto, questa la chiave del successo", dice così ma non è un tipo borioso.
Curriculum. La vicenda del curriculum gonfiato è nota. Evidentemente non ha contato agli occhi del Colle.
Dimissioni. Quando è stato indicato da Di Maio come possibile ministro della Funzione Pubblica ha lasciato i vari incarichi. Anche se non era cosa dovuta. Gli viene riconosciuta questa iper-correttezza.
Esecutore. "Non sarò un mero esecutore" assicura.
Famiglia. Una ex moglie, un'attuale fidanzata, entrambe belle donne. Più un figlio di dieci anni. A scuola lo accompagna lui, quando non è a Firenze.
Garantista. Così lo descrivono gli amici. Questo potrebbe creargli problemi con M5S e Lega.
Leader. Lo diventerà? Non ha mai avuto esperienze politiche, ma il tipo è sveglio e potrebbe riservare sorprese.
Mediatore. Nella professione ha dimostrato di esserlo. La fatica di mediare tra partiti, e tra i partiti e il Capo dello Stato, sarà faticosissima.
Notorietà. Fuori dall'ambito professionale, zero.
Opportunità. "Mi è stata data una grande opportunità".
Puglia. Pugliese di nascita, fiorentino d'adozione accademica, vive a Roma.
Riservatezza. È un tipo riservato anche nelle frequentazioni amicali. "Ma quando lo conosci meglio, si apre", assicurano gli amici.
Tosto. Di Maio lo presenta così: "È un tipo tosto". Ma dice anche: "È un amico del popolo". Ma il suo look non somiglia a quello di Marat e il gilet, la cravatta, i gemelli al polso e il vestito impeccabile non gli danno un aspetto da rivoluzionario.
Vedute. Poi da democrat che da grillino.
Zero. Il suo anti-europeismo è pari a zero. Riuscirà ad andare d'accordo con il (probabile) suo ministro più importante, il professor Savona sempre critico sull'Europa e sulla Germania?