Salvini: «Basta sceneggiate, Di Maio sapeva tutto»

Sabato 20 Ottobre 2018 di Mario Ajello
Salvini: «Basta sceneggiate, Di Maio sapeva tutto»

dal nostro inviato
Adesso è arrabbiato Matteo Salvini. Anzi sarebbe meglio dire: annoiatissimo. «Questa sceneggiata sta durando troppo. E sta facendo perdere tempo a tutti. Vogliono cambiare il decreto fiscale? No problem. Ma facciamolo subito e una volta per tutte. Non si possono cambiare le cose ogni giorno. L'effetto diventa psichedelico. E poi il mio amico Di Maio va un'altra volta da Bruno Vespa? Ci vuole un po' di serietà. Dare, per tutti questi giorni uno spettacolo di litigi, in cui i 5 stelle litigano con me mentre io non litigo con nessuno, è qualcosa che andrebbe evitato ai cittadini. I quali vogliono più lavoro e meno tasse».

Quindi lei è d'accordo a cambiare la pace fiscale?
«Cambiamolo, certo. Ma a me del condono non frega un accidente! Basta che poi non ricominciano a fare balletti e trabocchetti. Oggi dal consiglio dei ministri uscirà un nuovo testo. Ho qualche proposta. Voglio ridurre le tasse per tutti, a cominciare dagli artigiani, dai piccolini, e non condonare chi non le paga».

Perché M5S ha stracciato il testo che avete fatto insieme?
«L'hanno fatto più loro che io».

E se lo sono rimangiato perché i sondaggi non stanno premiando M5S, perché oggi c'è la festa della purezza grillina a Roma o per fare un torto a lei?
«Ma che cosa ne so. Lo chieda a loro, se riusciranno a spiegarglielo. Vedo solo che sono in confusione, dovrebbero chiarirsi tra di loro invece di mettere in mezzo noi che in questa storia non c'entriamo e da cui vogliamo uscire subito. Ci dicano come, e siamo pronti».

Grillo, Fico, Casaleggio fanno pressioni su Di Maio, perché non ceda troppo a Salvini sennò il popolo 5 stelle li sbrana a tutti?
«Problemi loro. Fico faccia il presidente della Camera e ci lasci governare. E comunque avere pressioni, se ce l'hanno, non significa non avere serietà. Io so soltanto una cosa».

Che cosa?
«Le racconto una scena. A Palazzo Chigi. Io ero in mezzo, silenzioso e fiducioso. E intorno a me, Conte leggeva il testo e Di Maio lo trascriveva. Uno dettava e l'altro verbalizzava. A Palazzo Chigi c'è l'originale di quel decreto, lo vada a vedere, e non troverà traccia di nessuna manina o manona leghista. Lo ha scritto Di Maio. Io sono disposto a tutto, per rifarlo e per andare avanti: ma passare per idiota, no».

Di Maio la attacca?
«Macché. Però smettiamola con queste cose. Non interessano a nessuno».

Loro dicono che la colpa è anzitutto di Giorgetti.
«Non è vero. Neanche c'era Giancarlo. Era andato già via. Li abbiamo sempre ascoltati in tante cose i 5 stelle, e questa soglia sulla Flat Tax no e quest'altra la rinviamo, un dubbio qui, un dubbio lì e via così. Una grande pazienza e condivisione del percorso, da parte nostra, e poi loro si comportano in questa maniera. Non me lo aspettavo».

Nel Cdm che cosa dirà a Di Maio?
«Dirò questo: amici 5 stelle, la gente ci paga per lavorare e non per polemizzare. Smettiamola e governiamo come abbiamo dimostrato di saper fare. Guardiamo avanti. Io lo sto dicendo in tutte le salse: la crisi di governo non la voglio e non ci sarà».

La vogliono loro, magari per governare nel resto della legislatura con il Pd, il plauso dell'Europa e di tanti poteri italiani?
«Se così fosse, buona fortuna. Quello che adesso, mentre governiamo insieme e abbiamo fatto in pochi mesi più cose rispetto ai governi precedenti, proprio non si può fare è questo balletto del tipo: il tunnel del Brennero, che già si sta facendo, lo faccio? No, non lo faccio. Il ponte lo faccio? No, non lo faccio. Il gasdotto lo faccio? Non lo faccio, o magari sì o forse chissà. E il valico? Idem. Cambiare idea si può, ma non un minuto dopo».

Lei dice che si va avanti, ma non mi sembra che...
«Parlandoci, si risolve tutto. Mentre scrivevano il decreto fiscale che non gli sarebbe piaciuto, potevano farmi toc toc sulla spalla e lo avremmo cambiato. Invece è uscito fuori tutto questo casino. Che fa piacere soltanto agli avvoltoi europei. Non dobbiamo fargli il regalo di dividerci».

Lei dice che si può andare avanti in armonia, però su Ischia o sulla legittima difesa è rigido. O no?
«La legittima difesa è nel Contratto. E sul decreto sicurezza è normale che l'opposizione faccia opposizione. Non è normale che i 5 stelle abbiamo presentato 81 emendamenti. Servono a perdere tempo. Ma io ho pazienza e non mi fermo».

Se si fermano loro?
«Auguri».

Ultimo aggiornamento: 11:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA