Le critiche al 25 aprile come festa che non dice più niente sono sempre venute da destra. Ma stavolta a gettare il sasso nello stagno dell'anniversario della Liberazione è una figura autorevole, di tradizione democristiana, più gradita a sinistra che a destra, e insomma stiamo parlando di Giuseppe De Rita, fondatore del Censis. Come al solito parla con schiettezza questo grande sociologo: «La verità è che, fatta eccezione per quelli che per età lo hanno vissuto a suo tempo, cioè al tempo della Liberazione, il 25 aprile è una celebrazione superata. L'Italia non ha più bisogno di ricordare l'antifascismo per evitare il fascismo».
Il che è abbastanza vero.
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MANCA IL NEMICO
Lo stesso Berlusconi viene considerato ormai una sorta di innocuo zio della patria e non è più il Cavaliere Nero. Quello contro cui, quando vinse la prima volta il 21 marzo del 94, un corteo del 25 aprile gli si scagliò contro al grido: «Ora e sempre Resistenza». E comunque oggi la Liberazione più che quella del 25 aprile è quella del 26 aprile, quando si riprirà un po' l'Italia sotto Covid. Quanto al 1945, incalza De Rita: «Quel 25 aprile è un evento che alla maggior parte dei ventenni non dice niente. La cosa non interessa più». Basti vedere i filmati su YouTube, per rendersi conto della scarsissima dimestichezza dei giovani con il 25 aprile. Quando vengono interpellati molti di loro rispondono così: «Una festa, sì, ma per festeggiare che cosa non lo so proprio», «E' la festa di quando cacciammo gli austriaci?», «Mi sa che è la festa della fine del Papato. O era successo prima?», «Il 25 aprile? L'importante è che si festeggia qualcosa», «Quella data? Boh, non so. Guardi mi interroghi in geografia che me la cavo meglio».
DI PARTE O NO
Ma uno storico di gran valore, come Emilio Gentile non concorda con De Rita. Osserva il professore: «Trattare così sbrigativamente, come anticaglia, una tappa fondamentale della vicenda italiana mi sembra sbagliato. Se davvero i giovani non hanno alcun interesse per il 25 aprile, e quel passaggio storico non dice loro niente, vuol dire che tra i giovani dilaga l'ignoranza, non vuol dire che il 25 aprile oggi vale poco. E' stata la festa non dell'antifascismo, ma della Liberazione con la quale si è restituita la democrazia agli italiani. Queste cose bisogna saperle e studiarle sempre di più». Però è sempre stata vissuta come una festa di parte, della sinistra contro la destra, non crede? «Tutte le feste del calendario civile sono di parte. Il 2 giugno, festa della Repubblica, non è a sua volta di parte, visto che ai monarchici non è mai piaciuta? E non lo era il 20 settembre, quando l'anniversario della Breccia di Porta Pia era una festività nazionale, visto che ai filo-papalini quella celebrazione non andava giù? E potrei continuare. Anche negli altri Paesi, le feste civili non fanno parte di una memoria condivisa. I monarchici il 14 luglio in Francia, la festa della Rivoluzione, l'hanno sempre boicottata. Negli Stati Uniti lo stesso: il 4 luglio i sudisti lo hanno sempre visto come il giorno celebrativo dei nordisti».
Concorda invece con De Rita un altro storico, Franco Cardini. «I giovani non sono affezionati a quell'evento - osserva Cardini - forse anche perché la scuola non lo ha saputo trattare in questi decenni. Ne ha dato una lettura manichea: la vittoria dei buoni contro i cattivi, della purezza dell'antifascismo contro la barbarie fascista. Le cose sono molto più complesse e sfumate. Ci è voluta un'infinità di tempo per raccontare, e non lo si fa a sufficienza, per esempio l'esistenza della cosiddetta zona grigia. Quella di chi non stava né da una parte né dall'altra e aspettava gli eventi. Si è fatto credere che gli italiani fossero stati tutti partigiani, tra il 43 e il 45. Grande balla». Quindi? «Quando i giovani - incalza Cardini - subodorano la tendenziosità ideologica, si ritraggono e si insospettiscono. La troppa propaganda a favore ha finito per allontanare dal 25 aprile tanta gente, di tutte le età. Sta a noi riavvicinarla, laicamente, insegnando bene e senza caricature quel pezzo di storia importantissimo».