Scappo da casa, Aldo Baglio diretto dal padovano Lando

Mercoledì 20 Marzo 2019
Scappo da casa, Aldo Baglio diretto dal padovano Lando
IL FILM
Arriva in 400 sale italiane domani Scappo a Casa, quinta opera cinematografica del padovano Enrico Lando, 53nne regista prima dei dissacranti Soliti idioti e Amici come noi con Pio e Amedeo di derivazione televisiva e poi di Quel bravo ragazzo con Herbert Ballerina. Protagonista della storia è Aldo Baglio, per la prima volta davanti alla macchina da presa senza Giovanni e Giacomo del trio comico con cui ha raggiunto il successo in tv e al cinema. Lando sarà presente domani al Porto Astra di Padova alla proiezione delle 20 e venerdì alle 21.30 con Baglio al Marconi di Abano per l'inaugurazione del Detour Festival. Ed ecco il film. Mi ha cercato Aldo che non conoscevo personalmente - sottolinea il regista - e da subito c'è stata la giusta chimica. Pur non essendo une dei sceneggiatori sono riuscito ad adattare la storia al mio registro e lui si è messo in gioco da solo mettendo tutto se stesso in una commedia che ricorda un po' quella italiana di anni fa. Possiamo definirla anche sociale dato che tocca comunque temi di attualità come l'immigrazione facendo sorridere ma anche riflettere. Di cosa parla? «Raccontiamo le disavventure di Michele interpretato da Baglio, che vive solo per apparire: maniaco del proprio aspetto e degli status symbol, è un meccanico che usa le auto di lusso dei clienti per uscire con belle donne trovate sui social network. Intollerante verso qualsiasi forma di diversità si ritroverà per lavoro a Budapest senza auto, documenti e soldi e, scambiato per tunisino, dovrà iniziare il suo viaggio di ritorno verso l'Italia proprio insieme a un gruppo di africani di cui diventa parte suo malgrado».
L'IMMIGRAZIONE
Quindi si toccano temi delicati come quello dell'immigrazione. «L'uomo si sposta da sempre. - continua Lando - Questa è più una storia di amicizia, di odio che si trasforma in solidarietà dai contorni un po' western. C'è un omaggio a Sergio Leone. Nel cast ci sono un autentico talento francese, Jacky Ido originario del Burkina Faso, compagno di viaggio nel ritorno di Aldo verso casa, la bellissima Fatou N'Diaye nativa del Senegal di cui si innamora il protagonista e Angela Finocchiaro, poliziotta di frontiera slovena». C'erano altri padovani sul set? Come in miei precedenti lavori sono stato affiancato da Giacomo Gagliardo in veste di organizzatore generale e poi c'è Antonio Novara detto Noki che fa un simpatico cameo che non voglio svelare, Abbiamo girato da fine luglio a settembre dell'anno scorso tra Milano, Tarvisio, Lazio e Budapest. Insomma, siamo lontani dalla comicità un po' demenziale dei Soliti Idioti? «È un progetto che mi avvicina ancora di più a un cinema classico lontano dai miei primi lavori, di cui sono orgoglioso per la popolarità che mi hanno dato, ma che rischiavano di confinarmi in una dimensione artistica limitata». Altri progetti qui in Veneto o a Padova? «Mi piacerebbe a Padova e avrei già una sceneggiatura pronta. Spero di riuscirci molto presto anche con il supporto della nuova Film Commission del Veneto che mi sembra possa dare una svolta positiva ai film sul territorio».
Paolo Braghetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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