Ron rende omaggio all'amico Lucio Un disco con le sue grandi canzoni

Sabato 3 Marzo 2018
Ron rende omaggio all'amico Lucio Un disco con le sue grandi canzoni
IL CANTAUTORE
«Se non ci fosse stato Lucio, oggi probabilmente non sarei qui. Perché io, per carattere, sono uno che non si impone, mentre lui era uno che sapeva vedere lontano: non teneva nulla per sé e godeva con generosità del successo degli altri. Quando capì chi ero, umanamente e artisticamente, non esitò a lavorare con me, giovanissimo esordiente». Rosalino Cellamare, in arte Ron, esce allo scoperto a sei anni dalla prematura scomparsa di Lucio Dalla con un disco, che diventerà un tour, in omaggio al mentore e amico di una vita, che domani compie idealmente 75 anni. Lucio! (Sony Music), questo il titolo semplice e diretto del nuovo progetto discografico, prende il là dall'inedito di Dalla presentato proprio da Ron a Sanremo e mette in copertina una silhouette nera che ricorda uno dei tanti finali di spalle dei film di Charlot, il clown di razza spesso accostato al grande cantautore emiliano.
UN LEGAME PROFONDO
«La scelta delle canzoni mi è venuta d'istinto. E anche la scaletta è nata così: Almeno pensami, l'ultima opera di Lucio, e come seconda traccia 4/3/1943, uno dei suoi primi brani, seguito da Tu non mi basti mai, che fa quasi parte del presente, e da Piazza Grande, uno dei frutti maturi della nostra collaborazione e uno dei due duetti dell'album». Le 12 canzoni sono naturalmente la rosa ristretta di un repertorio possibile che nel tour teatrale, ancora in fase di definizione (fissate per ora solo le date di Milano e Roma, rispettivamente il 6 e 7 maggio, precedute da alcuni instore), si arricchirà di altre perle della poetica di Dalla, tra cui Le rondini: «un brano a cui sono legatissimo e che inspiegabilmente mi è venuto in mente solo a disco ormai chiuso».
GRANDI CANZONI
Nell'interpretare e registrare in presa diretta canzoni amatissime dal pubblico come Futura, Canzone (eseguita napoletanamente con un ensemble di mandolini e chitarra battente diretto da Maurizio Pica), Attenti al lupo (in versione mozartiana, con un sorprendente tocco d'archi) o Quale allegria, Ron, alla voce e chitarra acustica, con i fidi musicisti Elio Rivagli (batteria), Roberto Gallinelli (basso) e Giuseppe Barbera (piano), ci restituisce il sapore di una storia importante, evocata con passione, ma anche in punta di piedi, con la consapevolezza di «non voler prevaricare mai con gli arrangiamenti, come a volte si è invece tentati di fare quando si varca la soglia di uno studio». Il tentativo è quello di restituirci il momento aurorale della creazione artistica. «Mi sembra di sentire ancora la voce di Lucio in quelle interminabili telefonate notturne in cui, reggendo con la spalla la cornetta del vecchio telefono a filo, mi accennava il motivo di un nuovo pezzo aiutandosi con la tastiera del pianoforte. Momenti come questi andrebbero fotografati. Spero di essere riuscito, almeno in parte, a trasmettere le emozioni che mi porto dentro da allora.
Paolo Crespi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci