Pennacchi contro il razzismo Un video spopola su Facebook

Martedì 23 Ottobre 2018
LA VICENDA
«Se è vero che i negri sono riusciti a fare quello che Cavour non è riuscito a fare. Han fatto gli italiani. A sto punto non resta che sperare che arrivino gli alieni per farci sentire tutti umani». Andrea Pennacchi commenta tra il serio e il faceto il successo virale tra web e social del video che lo vede protagonista in una improbabile rappresentazione di un veneto anti-meridionale che si trova oggi a votare Lega (senza Nord nel nome) in compagnia di calabresi e napoletani. Prodotto da Golemhub, il breve video Quando i neri erano i meridionali: ovvero, l'ultimo è il più terrone' di tutti è stato scritto dal torinese Marco Giacosa e diretto dal regista padovano-milanese Francesco Imperato. Pennacchi in pantaloni della tuta e t-shirt, un tagliaerba di fronte a una villetta squadrata anni Settanta, attacca con un biascicato «Ciao teroni!» e prosegue ricordando i tempi in cui i meridionali arrivavano con la valigia di cartone e si disperdevano nel Veneto laborioso, rivendicando «sempre diritti, ma doveri mai». Eppure «eravamo a casa nostra e vi chiamavamo teroni».
LA CRITICA
Ora tutto è cambiato. Niente più discussioni sull'indipendenza della Padania, perché sono arrivati i flussi migratori a sparigliare le carte. «Dopo 300 anni ci siamo scoperti tutti fratelli a darghe dosso al negro, e quindi il motto prima gli italiani diventa motivo di disappunto per questo veneto figlio di un'altra generazione politica. Io mi ricordo quanto schifo ci facevate, ma si vede che non ve l'abbiamo detto bene», chiosa il protagonista, chiedendosi quali problemi abbiano i teroni per essersi allineati alla reazione anti-immigrati e alla retorica razzista. Un progetto nato quasi per caso racconta Pennacchi «Imperato, regista di Piove di Sacco che lavora a Milano, mi ha inviato il testo e mi ha proposto di interpretarlo. L'idea era di pubblicarlo sulla loro pagina, tra link e notizie sul razzismo, puntando al massimo a qualche migliaio di Like e un po' di reazioni». Invece il video, postato sul canale YouTube e sulla pagina Facebook dal nome This is Racism, è diventato virale. Condiviso da tanti giornali e anche su www.gazzettino.it. Su Facebook ha superato 1,2 milioni di visualizzazioni, ha conquistato oltre 32mila condivisioni tra queste anche quella di Selvaggia Lucarelli - e ha raccolto centinaia di commenti.
POLEMICA CAPOVOLTA
«Siamo rimasti tutti spiazzati dalla diffusione e dalle reazioni che ha suscitato conferma l'attore - I commenti sono per metà entusiasti, altri sembrano non aver capito. Qualcuno non ha proprio compreso che sono un attore, attaccandomi sul serio. E poi qualcuno è partito a commentare senza aver visto tutto il pezzo. Mi sembra che questo rispecchi tristemente quel analfabetismo funzionale che affligge molti utenti della rete». Perché tanto successo? «Non dovrei dirlo io, ma forse è recitato abbastanza bene e qualcuno c'è cascato scherza Pennacchi A me il pezzo piaceva e il protagonista era simile a uno dei miei personaggi. Ho accettato perché non è contro un partito, ma contro un modo di pensare. Il razzismo mi colpisce sempre tanto».
Giambattista Marchetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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