LA PRESENTAZIONE
Canaletto e Venezia apre domani a Palazzo Ducale. «È

Venerdì 22 Febbraio 2019
LA PRESENTAZIONE
Canaletto e Venezia apre domani a Palazzo Ducale. «È un grande progetto, di quelli che nascono dopo anni di lavoro. Secondo tassello di un trittico ideale: siamo partiti da Tintoretto che ora è a Washington e che nel 2018 ha richiamato 130mila visitatori; il prossimo anno arriverà Vittore Carpaccio. Tutti artisti che malgrado la grande fama internazionale, da Venezia mancavano da troppo tempo». Gabriella Belli, direttore della Fondazione Musei Civici di Venezia, parte da qui per presentare alla stampa il fitto e articolato programma targato Muve per il 2019, programma che nei prossimi mesi animerà gli 11 musei e i due altri spazi entrati a far parte del gruppo: il Centro Culturale Candiani e Forte Marghera. Accanto a lei, in una affollata sala del Palazzo delle Stelline a Milano, la presidente della Fondazione, Mariacristina Gribaudi. Una location fuori regione per sottolineare l'internazionalità di Venezia.
GRANDI PROGETTI
Canaletto e non solo. Fin dal discorso introduttivo di Gribaudi, si delineano i tanti progetti che animeranno per tutto il 2019 spazi unici, delicati, che richiedono un costante lavoro di conservazione e di adattamento agli standard internazionali - da non dimenticare la grande conquista nel 2018 del wifi in tutte le sedi museali. E poi la rete di collaborazioni internazionali che ha reso possibile prestiti importanti e ancora la valorizzazione delle sinergia con il territorio. Un esempio su tutti, il nuovo concorso per giovani artisti Artefici del nostro tempo, i cui vincitori esporranno a Ca' Pesaro e al Padiglione Venezia della Biennale Arte. È il progetto Muve Contemporaneo: «I musei della città devono essere coinvolti nella sfida di far convivere l'arte antica con l'arte contemporanea».
ASTRATTISMO A CA'PESARO
Ecco delinearsi l'altra grande mostra, la retrospettiva Arshile Gorky 1904-1948, alla Galleria d'Arte moderna di Ca'Pesaro (dall'8 maggio al 22 settembre). Artista armeno scampato al genocidio turco che trovò rifugio negli Stati Uniti. «Ha avuto un ruolo fondamentale per la nascita dell'Espressionismo Astratto. E' la prima retrospettiva su di lui mai fatta in Italia», ricorda Belli. La mostra porterà in luce tutte le tappe del suo percorso artistico, per un totale di 80 opere. In arrivo da grandi collezioni internazionali, la Tate di Londra, la National Gallery of Art di Washington, il Whitney Museum of American Art di New York il Centre Pompidou di Parigi, L'Israel Museum di Gerusalemme. Sempre a Ca' Pesaro (e sempre dall'8 maggio) anche l'iraniano Bizhan Bassiri che porta nel cortile del museo il suo Metorite Narvalo, un'opera monumentale in bronzo alta 10 metri con la punti in platino. E Barry X Ball, esponente di punta della scultura contemporanea, con il suo Medardo Rosso Project che rilegge le opere del grande scultore italiano. Le forme di Rosso vengono scansionate in 3D e reinventate con materiali diversi.
ALTRI ORIZZONTI
Impossibile qui dar conto di ogni appuntamento, ma pare necessario citare il programma di Palazzo Mocenigo, sede del centro studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo. Ed eccoci di nuovo ad assistere all'intrigante dialogo tra presente e passato: la fotografa di moda Brigitte Niedermair, spiega Belli «Interpreterà il palazzo e ci restituirà un nuovo Mocenigo intervenendo sugli ambienti storici delle varie sale». Cosi al posto di diversi dipinti della collezione il visitatore si troverà a contemplare i suoi scatti contemporanei. «Sempre a palazzo Mocenigo - ricorda ancora Belli - partirà una singolare iniziativa legata al tema del profumo e alle celebrazioni per i 500 dalla morte di Leonardo Da Vinci con la mostra Leonardo, il profumiere. Il suo poliedrico genio si è occupato anche di essenze». Interpreta spazi classici anche Flavio Favelli che a Ca' Rezzonico dal 9 maggio mette in scena una mostra site-specific, Il bello inverso. Al Correr invece la lente, da giugno, viene puntata sulla figura del doge Francesco Morosini al quarto centenario della nascita.
I FIAMMINGHI
E poi il dopo Canaletto. In settembre a Palazzo Ducale, I Fiamminghi e Venezia dove si declineranno le relazioni tra gli artisti nordici e i maestri veneziani. «Anche qui una grande mostra - è sempre Belli che parla - resa possibile anche dagli importanti prestiti in arrivo dal museo Reale di Belle Arti e dalla Casa di Rubens di Anversa». Infine le isole e Mestre. A Murano dal 7 maggio, il museo del vetro si animerà delle opere di uno dei più grandi designer finlandesi, Tapio Wirkkala, che molto si è dedicato al vetro, collaborando anche con Venini. A settembre l'omaggio al maestro muranese Livio Seguso. In terraferma due gli appuntamenti da citare entrambi da giugno. Mare Blu a Forte Marghera: installazioni, video, arti visive legate al tema dell'acqua. E La pesca in laguna al Centro Culturale Candiani, in mostra i modellini ottocenteschi realizzati a Chioggia per il Ministro dell'Agricoltura del Regno di Italia.
Giulietta Raccanelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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