«Io, animato dal demone: la passione per il lavoro»

Mercoledì 18 Luglio 2018
L'INTERVISTA
Confessa di non capire un granché di moda, però per il suo look è seguito da mani esperte: quelle di Giorgio Armani. Poi c'è quella curiosità che da sempre lo spinge a provare e sperimentare. E ad accettare anche un incontro nella cittadella delle griffe, qual è l'outlet di Noventa di Piave, per farsi intervistare, sabato alle 17.30, dalla giornalista Angela Pederiva del Gazzettino, sul tema la Valigia di.... In questo caso la valigia di un attore, quella del 46enne romano Edoardo Leo, generoso nel raccontarsi mentre si trova in sala trucco a Roma per l'ultimo giorno di riprese di Non ci resta che il crimine, film al cinema dal 10 gennaio prossimo. Simpatico, oltre che bello, svela il dietro le quinte della sua carriera di attore, sceneggiatore, regista e anche conduttore, come lo abbiamo visto al Dopofestival nel Sanremo diretto da Claudio Baglioni.
Cosa non manca mai nella sua valigia?
«Viaggio tantissimo, metà della mia vita la trascorro in alberghi e camper dei set. Sono un nomade per lavoro. Nella mia valigia non manca mai il vestito di scena che uso a teatro: camicia blu, gilet e pantalone largo scuro. Un look studiato per me da Armani, perfetto per il mio spettacolo Ti racconto una storia, ma anche per il Pinocchio con l'Orchestra sinfonica».
E quando non lavora?
«Ci sono un paio di sneakers, jeans grigi e una maglietta nera».
Sempre Armani anche per gli abiti del Dopofestival?
«Sì, devo ringraziare Roberta Armani e Stella Giannetti, per l'abilità artigianale e la sensibilità umana. Non mi impongono look che non mi appartengano. Sono quasi sempre loro che mi consigliano gli abiti per serate e premiazioni».
Ha ricevuto David e Nastri, qual è il premio più gradito?
«L'ultimo! I premi fanno sempre piacere, però quello che mi è rimasto più nel cuore è il Nastro d'argento come personaggio dell'anno. Andare a Taormina a ritirarlo è stato un piacere, lì trovo sempre tanti bei colleghi che stimo».
È amico degli altri attori?
«Alcuni li frequento anche fuori dal set. Pierfrancesco Favino è un mio amico da tempi immemori, anche Claudio Amendola, Marco Giallini e Luca Argentero».
Cosa fa fuori dal set con Claudio Amendola?
«Buone mangiate! Conduco una vita abbastanza banale».
In che senso?
«Quando non lavoro vado a giocare a pallone con gli amici di sempre. Non vengo da una famiglia di artisti, sono una persona semplice: fare l'attore mi ha permesso di realizzare la mia passione e mi ha tolto dalle strade di Roma. Poi ci sono le cene con Alessandro Gassmann, Gianmarco Tognazzi, Massimiliano Bruno e non facciamo altro che raccontarci storie».
Divertente.
«Per noi sì, c'è un demone che ci abita dentro che è la grande passione per il nostro lavoro. Ma per gli altri deve essere molto noioso».
Le storie da dove arrivano?
«Da articoli di giornali, racconti di amici... amo le commedie che raccontano la mia generazione».
La televisione le ha dato notorietà?
«Un medico in famiglia era molto visto e mi ha fatto conoscere. Però sono dieci anni che non faccio serie televisive».
Quale suo lavoro preferisce?
«Devo molto a 18 anni dopo, il mio esordio come sceneggiatore e regista. Era il 2010, un periodo non favorevole per me. Questo film mi ha permesso di vincere premi, viaggiare e reimpostarmi».
Quando non gira tra i set cosa fa?
«Rientro a Roma, qui ho un ufficio dove mi reco tutti i giorni a lavorare. Io sono stato bocciato all'Accademia, al Centro sperimentale e a tutte le scuole che contano».
Come concilia tanto lavoro con una moglie (Laura Marafiori) e due figli (Francesco e Anita)?
«Come si fa con qualsiasi altro impiego. Quando ho iniziato, 25 anni fa, mi sono dato una regola: non parlare della vita privata. E continuo a rispettarla, per me ha funzionato».
Quando la rivedremo con i suoi lavori?
«Sto finendo Non ci resta che il crimine per la regia di Massimiliano Bruno. Una commedia divertente, ambientata e Roma nel 1982 e interpretata da Marco Giallini, Alessandro Gassmann, Ilenia Pastorelli, Gianmarco Tognazzi. Appena concluse le riprese, già da lunedì, riprendo la tourneé teatrale con il mio spettacolo fatto di storie che cambio ogni sera, mentre sto già lavorando anche ad un altro progetto».
Quale?
«Sto scrivendo un film da regista, sarà pronto per l'estate 2019. Il mio produttore mi spara se parlo, siamo in piena scrittura».
Raffaella Ianuale
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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