IL COMMENTO
Alle Sale Apollinee della Fenice si sono festeggiati i 70 anni di

Giovedì 15 Novembre 2018
IL COMMENTO
Alle Sale Apollinee della Fenice si sono festeggiati i 70 anni di Claudio Ambrosini (nella foto) con una novità a lui dedicata da Salvatore Sciarrino. Arioso 5 è un brano che esplora il mistero del suono subcutaneo, una delle pagine più poetiche dei recenti lavori strumentali del compositore palermitano. Sciarrino ha incontrato e scoperto Ambrosini nel 1982, in un lontano seminario, Venezia Opera Prima, presieduto da Luigi Nono. In quell'anno fatale, Ambrosini scrive il De vulgari eloquentia, una delle sue opere fondamentali. Con questo lavoro esplode la travolgente creatività dell'autore, un pianoforte gestuale e aggressivo (Aldo Orvieto) costituisce l'ossatura della composizione: l'iperbole come necessità espressiva. La nuova musica si apre all'umano, in una forte concentrazione emotiva. Straordinaria l'esecuzione dell'Ex Novo Ensemble, un complesso da lui stesso creato.
Ambrosini sin dalla giovinezza rielabora la Serenata per un satellite di Maderna, un pezzo aleatorio che implica le più diverse operazioni casuali. Ambrosini lo ha ripensato più volte rivivendo l'aura maderniana con capricci strumentali tipicamente suoi. Abbandonate le irruzioni materiche del De vulgari eloquentia, nel recente Flashback per voce flauto e violoncello Ambrosini rivela qualche lontana affinità con il mondo poetico di Sciarrino, gioca sulla leggerezza e l'eleganza degli incontri sonori (Sonia Visentin è l'attenta solista di canto). Il nostro autore ha inventato una partitura ludica con Tic-Tac per metronomo e percussione eseguito da un bravissimo imperturbabile interprete bambino, Giulio Somma. Una ipnotica novità di Christian Cassinelli è stata scelta dallo stesso Ambrosini. Sandro Cappelletto è stato un perfetto intrattenitore.
Mario Messinis
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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