Fossati rende omaggio al mondo del signor G.

Martedì 23 Ottobre 2018
MUSICA
La canzone italiana e il suo mondo riletti attraverso l'opera di Giorgio Gaber. Obiettivo sicuramente molto ambizioso, ma se a proporlo è Ivano Fossati l'interesse è sicuramente alto. Questo pomeriggio, alle 18 al Teatro Toniolo, il cantautore genovese presenta Le donne di ora, una raccolta di alcune canzoni del signor G. riproposte in un disco con arrangiamenti moderni ed efficaci. Quella mestrina è la penultima tappa di questo singolare spettacolo nel quale Fossati e il giornalista televisivo Massimo Bernardini parleranno al pubblico per spiegare come è nato il progetto.
Con Le donne di ora Fossati ha così deciso di ridare vita ad una serie di canzoni, 15 per la precisione, con l'obiettivo di cercare di avvicinare soprattutto i più giovani a questo repertorio che resta sempre attuale. «Ho quindi pensato - dice Fossati - che fosse necessaria una raccolta che prendesse per mano un ipotetico giovane ascoltatore e mostrasse di Gaber, pur nello spazio breve di 15 brani, la bravura, la profondità, l'intelligenza e anche la giocosità».
UN VIAGGIO CON GABER
Il lavoro in studio fatto dal cantautore genovese si è incentrato su vari decenni della vita del signor G., passando dai primi brani della fine degli anni Cinquanta, che parlavano soprattutto di sentimenti come Non arrossire, per poi spostarsi su testi e contesti più vicini alla letteratura, per approdare infine alla riuscita formula del teatro-canzone dove l'impegno politico si fa più forte. In questo lavoro d'archivio sono stati recuperati capitoli importanti della storia della canzone italiana come La ballata del Cerutti e la straordinaria L'illogica allegria. Va poi ricordato che tanto materiale di Gaber è andato perduto visto che era stato inciso per piccole etichette e questo rende ancora più interessante il nuovo disco. Nello spettacolo, che prevede la proiezione sullo schermo di filmati d'epoca proposti dalla Fondazione Gaber, viene poi analizzata la voce di Gaber e, in un ottica più ampia, la sua crescita come artista.
I due protagonisti, così come è avvenuto nella prima al teatro Romano di Verona, inseriscono il loro lavoro all'intero di un contesto storico dove, è bene ricordarlo, la discografia italiana era ancora in grado di proporre artisti di un certo livello e dove molte scelte stilistiche trovavano comunque interlocutori attenti e disponibili. «Secondo me dagli anni Sessanta in avanti nel nostro paese c'è stata una discografia illuminata - spiega Fossati - che a quelli della mia età ha dato la possibilità di crescere. Tutti abbiamo avuto bisogno di tempo, ma alla fine siamo arrivati al traguardo con le nostre proposte. Nel contesto attuale, invece, una ragazzo farebbe davvero tanta più fatica ad imporsi».
Gianpaolo Bonzio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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