ECOLOGICO
ROMA
Immaginate di mettere nel serbatoio della vostra auto diesel un carburante che non deriva dal petrolio, ma dal metano e che viene prodotto negli stessi impianti dove vengono ricavate le basi poi utilizzate per fare le migliori creme cosmetiche. E immaginate infine che questo carburante sia capace di pulire le emissioni inquinanti del vostro motore a gasolio dandovi un'aria più pulita da respirare permettendo alle città di diminuire perlomeno i giorni di fermo del traffico. Un gasolio che in parole povere è capace di rendere l'aria più bella così come fanno i cosmetici con i quali condivide l'origine e la chimica. Questa possibilità c'è, si chiama GTL, è l'acronimo di Gas-To-Liquids ed è un carburante sviluppato dalla Shell che lo produce a Bintulu, in Malaysia al ritmo di 14.700 barili al giorno e a Pearl, nel Qatar, dove la cadenza è di 120.000 barili.
CERVELLO ITALIANO
Il processo tuttavia è stato sviluppato ad Amsterdam dove il cervello che progetta gli impianti per la sua raffinazione è italiano. Si chiama Valentina Altieri, è nata a San Salvo, in provincia di Chieti, ed è un ingegnere ambientale che ci parla del GTL come una cosa, tutto sommato, semplice: «Si prende il metano, lo si ripulisce dallo zolfo poi lo combiniamo con l'ossigeno ottenendo il Syngas (un gas sintetico, ndr) e poi lo catalizziamo creando composti cerosi paraffinici che vengono poi craccati come si fa con il petrolio ottenendo così oli base per lubrificanti, nafta, kerosene e infine le paraffine, che diventano creme, e il nostro gasolio». L'ingegnere non usa per cautela l'aggettivo pulito, ma l'aspetto di questa sostanza lo meriterebbe: è infatti molto fluido, limpido come l'acqua e non ha praticamente odori perché, oltre ad essere privo di zolfo come già detto, non contiene aromatici cancerogeni. Ma la pulizia più interessante è quella che si manifesta nella combustione. Le sperimentazioni dimostrano che il GTL, usato al posto del gasolio fossile derivato dal petrolio, ha un impatto significativo sulla diminuzione delle emissioni inquinanti: dal 5 al 37% per gli ossidi di azoto (NOx) e dal 10 al 90% per il particolato (PM), anche se alcuni utilizzatori hanno rilevato benefici fino al 95%. Sono proprio quelle per cui le amministrazioni pubbliche fermano il traffico e che hanno messo il diesel alla gogna come se fosse l'origine di tutti i mali. Il gasolio da GTL è infine in grado di ridurre il rumore prodotto dal motore diesel da 1 a 8 dB e può essere utilizzato al 100% o mescolato con quello fossile senza modifiche ai serbatoi, ai motori e agli impianti di scarico che anzi viste le emissioni intrinsecamente più pulite hanno vita più facile: pensiamo ai filtri antiparticolato che hanno dato in passato non pochi grattacapi agli automobilisti.
EMISSIONI INFERIORI
Questi benefici sono il frutto di altre proprietà chimiche come un potere calorifico maggiore (+3%) e il numero di cetano superiore: 74-80 contro 51-57 dei normali gasoli. Questo vuol dire migliore accendibilità che si trasforma in emissioni inferiori e anche in minor rumore (da -1 a -8 dB), anche quest'ultimo un beneficio da non sottovalutare. Il GTL è attualmente usato su strada a Copenhagen, Strasburgo, Utrecht, Groningen, dal trasporto fluviale sui fiumi Reno e Senna, nel porto di Amburgo e infine da alcuni autotrasportatori di Danimarca, Francia, Olanda e Regno Unito, oltre ad essere in fase di sperimentazione a Londra, Parigi, ma anche a Tokyo, Shanghai, Pechino e a Doha, nel Qatar. I benefici sono maggiori nei diesel di vecchia generazione e questo rende il GTL una soluzione ipotizzabile per chi ha un parco macchine vetusto e, al momento, non ha la possibilità economica di rinnovarlo.
PULIRE I MOTORI
Sembrerebbe anche una buona soluzione per un paese dove, secondo i dati Unrae, alla fine del 2016 c'era un parco circolante con il 54,3% delle 36,42 milioni di automobili e il 69,2% dei 3,65 milioni di mezzi commerciali ante EuroIV (quando alcuni di essi si sono dovuti dotare di filtro antiparticolato) e con il 70% dei 630mila mezzi industriali ante EuroIV pure loro (anche se rispondono a regole diverse). E se per le prime sono a gasolio una su due, per le altre categorie il diesel abbraccia praticamente la totalità e il ritmo di ricambio verso soluzioni future come l'elettrico e l'idrogeno sarà sicuramente più lento di quanto non lo sia oggi. Non potremo far sparire questi mezzi d'incanto in pochi anni, ecco perché un carburante capace di pulire i motori e diminuire la dipendenza dal petrolio è un'ipotesi che deve essere presa in seria considerazione.
Nicola Desiderio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA ROMA
Immaginate di mettere nel serbatoio della vostra auto diesel un carburante che non deriva dal petrolio, ma dal metano e che viene prodotto negli stessi impianti dove vengono ricavate le basi poi utilizzate per fare le migliori creme cosmetiche. E immaginate infine che questo carburante sia capace di pulire le emissioni inquinanti del vostro motore a gasolio dandovi un'aria più pulita da respirare permettendo alle città di diminuire perlomeno i giorni di fermo del traffico. Un gasolio che in parole povere è capace di rendere l'aria più bella così come fanno i cosmetici con i quali condivide l'origine e la chimica. Questa possibilità c'è, si chiama GTL, è l'acronimo di Gas-To-Liquids ed è un carburante sviluppato dalla Shell che lo produce a Bintulu, in Malaysia al ritmo di 14.700 barili al giorno e a Pearl, nel Qatar, dove la cadenza è di 120.000 barili.
CERVELLO ITALIANO
Il processo tuttavia è stato sviluppato ad Amsterdam dove il cervello che progetta gli impianti per la sua raffinazione è italiano. Si chiama Valentina Altieri, è nata a San Salvo, in provincia di Chieti, ed è un ingegnere ambientale che ci parla del GTL come una cosa, tutto sommato, semplice: «Si prende il metano, lo si ripulisce dallo zolfo poi lo combiniamo con l'ossigeno ottenendo il Syngas (un gas sintetico, ndr) e poi lo catalizziamo creando composti cerosi paraffinici che vengono poi craccati come si fa con il petrolio ottenendo così oli base per lubrificanti, nafta, kerosene e infine le paraffine, che diventano creme, e il nostro gasolio». L'ingegnere non usa per cautela l'aggettivo pulito, ma l'aspetto di questa sostanza lo meriterebbe: è infatti molto fluido, limpido come l'acqua e non ha praticamente odori perché, oltre ad essere privo di zolfo come già detto, non contiene aromatici cancerogeni. Ma la pulizia più interessante è quella che si manifesta nella combustione. Le sperimentazioni dimostrano che il GTL, usato al posto del gasolio fossile derivato dal petrolio, ha un impatto significativo sulla diminuzione delle emissioni inquinanti: dal 5 al 37% per gli ossidi di azoto (NOx) e dal 10 al 90% per il particolato (PM), anche se alcuni utilizzatori hanno rilevato benefici fino al 95%. Sono proprio quelle per cui le amministrazioni pubbliche fermano il traffico e che hanno messo il diesel alla gogna come se fosse l'origine di tutti i mali. Il gasolio da GTL è infine in grado di ridurre il rumore prodotto dal motore diesel da 1 a 8 dB e può essere utilizzato al 100% o mescolato con quello fossile senza modifiche ai serbatoi, ai motori e agli impianti di scarico che anzi viste le emissioni intrinsecamente più pulite hanno vita più facile: pensiamo ai filtri antiparticolato che hanno dato in passato non pochi grattacapi agli automobilisti.
EMISSIONI INFERIORI
Questi benefici sono il frutto di altre proprietà chimiche come un potere calorifico maggiore (+3%) e il numero di cetano superiore: 74-80 contro 51-57 dei normali gasoli. Questo vuol dire migliore accendibilità che si trasforma in emissioni inferiori e anche in minor rumore (da -1 a -8 dB), anche quest'ultimo un beneficio da non sottovalutare. Il GTL è attualmente usato su strada a Copenhagen, Strasburgo, Utrecht, Groningen, dal trasporto fluviale sui fiumi Reno e Senna, nel porto di Amburgo e infine da alcuni autotrasportatori di Danimarca, Francia, Olanda e Regno Unito, oltre ad essere in fase di sperimentazione a Londra, Parigi, ma anche a Tokyo, Shanghai, Pechino e a Doha, nel Qatar. I benefici sono maggiori nei diesel di vecchia generazione e questo rende il GTL una soluzione ipotizzabile per chi ha un parco macchine vetusto e, al momento, non ha la possibilità economica di rinnovarlo.
PULIRE I MOTORI
Sembrerebbe anche una buona soluzione per un paese dove, secondo i dati Unrae, alla fine del 2016 c'era un parco circolante con il 54,3% delle 36,42 milioni di automobili e il 69,2% dei 3,65 milioni di mezzi commerciali ante EuroIV (quando alcuni di essi si sono dovuti dotare di filtro antiparticolato) e con il 70% dei 630mila mezzi industriali ante EuroIV pure loro (anche se rispondono a regole diverse). E se per le prime sono a gasolio una su due, per le altre categorie il diesel abbraccia praticamente la totalità e il ritmo di ricambio verso soluzioni future come l'elettrico e l'idrogeno sarà sicuramente più lento di quanto non lo sia oggi. Non potremo far sparire questi mezzi d'incanto in pochi anni, ecco perché un carburante capace di pulire i motori e diminuire la dipendenza dal petrolio è un'ipotesi che deve essere presa in seria considerazione.
Nicola Desiderio
© RIPRODUZIONE RISERVATA