Comunità energeticamente indipendenti. Quartieri, comprensori, porzioni di

Sabato 26 Maggio 2018
Comunità energeticamente indipendenti. Quartieri, comprensori, porzioni di
Comunità energeticamente indipendenti. Quartieri, comprensori, porzioni di abitato improntati all'autoproduzione e all'autoconsumo, grazie ad mix di fonti, tanto da arrivare, in determinate condizioni, a sganciarsi totalmente dalla rete elettrica nazionale. Le energy communities sono le cellule delle nuove città intelligenti. Perché, sempre più, oltre al singolo edificio, si punta a rendere smart l'intero centro urbano: dalla mobilità privata e collettiva all'illuminazione pubblica, dalla sicurezza alla raccolta rifiuti, fino a servizi personalizzati sulla scia della rivoluzione digitale degli oggetti di uso comune sempre connessi.
Tecnologie e abitudini che, inevitabilmente, influenzano in misura crescente il mondo di pensare, pianificare e realizzare complessi abitativi e ambiti cittadini. Ma l'intelligenza urbana, oggi più che mai, è sinonimo di efficienza nei consumi e contenimento degli sprechi energetici. In una parola: sostenibilità. Sta soprattutto qui il senso del connubio tra la Mostra internazionale di Architettura della Biennale di Venezia ed Edison. Da oggi al 25 novembre prossimi, la sedicesima edizione della rassegna lagunare segnerà anche il debutto della partnership con il gruppo dell'energia, uno dei principali operatori italiani e europei del settore, con oltre 5mila addetti nel mondo e un parco impianti per una potenza complessiva di 6,4 gigawatt.
«Ci siamo dati una sfida importante: migliorare la qualità della vita delle persone, pensando e progettando gli spazi e i luoghi in cui viviamo - conferma l'amministratore delegato Marc Benayoun -. Architettura e sviluppo sostenibile sono strettamente connessi. È per questo che siamo onorati di portare la nostra energia e le nostre competenze ad una delle più prestigiose manifestazioni internazionali che ha sede in Italia. La sostenibilità è un obiettivo concreto per Edison e l'uso efficiente delle risorse è un elemento fondante dell'architettura e del vivere contemporaneo».
L'attualità - anzi, l'urgenza - del tema si condensa in pochi numeri: metà degli abitanti del pianeta vive in città ed, entro un decennio, questa quota salirà al 75%. Le aree urbane occupano il 2% della superficie terrestre, eppure consumano i tre quarti delle risorse disponibili: nella sola Europa gli agglomerati oltre i centomila abitanti assorbono il 70% del fabbisogno energetico e generano il 75% delle emissioni di gas serra. In Italia a fronte di un patrimonio edilizio con un'età media tra 40 e 45 anni, secondo uno studio del Politecnico di Milano, il 48% dei Comuni ha avviato un progetto di smart city nell'ultimo triennio, ma due terzi non sono andati oltre la fase sperimentale e solo in poco più di un caso su dieci c'è una collaborazione pubblico- privato.
La strategia promossa da Edison, anche attraverso la partecipazione alla Biennale, guarda a strumenti innovativi, come software per progettare un immobile (o riprogettare quelli esistenti) in base ad un'ampia varietà di dati: quanto e come consumerà, quali saranno le sue prestazioni acustiche, a quanti e quali cicli di manutenzione dovrà essere sottoposto, come potrà integrarsi al meglio nel paesaggio urbano. Ma la stessa cittadella espositiva, tra l'Arsenale e gli altri luoghi della kermesse, diventerà un laboratorio di sostenibilità: Edison, ad esempio, doterà la mostra di un sistema per gestire le risorse energetiche in modo ottimale, grazie all'Internet degli oggetti.
Il gruppo metterà poi a disposizione dei visitatori delle postazione dotate di punti di ricarica energetica e di wifi gratuiti, affiancate da un'apposita campagna di comunicazione. «La comunità energeticamente autosufficiente del futuro e l'edificio a energia positiva sono l'obiettivo del nostro lavoro - dice Paolo Quaini, direttore Energy Services Market Division della compagnia -, ma perché questo accada, occorre che comunità locali, architetti ed esperti di energia concepiscano contestualmente forme, funzioni e prestazioni». Affinché, nel futuro, le città diventino, non solo da punto di vista energetico, più intelligenti.
Mattia Zanardo
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