Casellati: «Una mostra che è ponte ideale tra realtà e cultura»

Sabato 26 Maggio 2018
Casellati: «Una mostra che è ponte ideale tra realtà e cultura»
LA GIORNATA
Il nuovo governo non si è ancora formato, quello uscente non ha più legittimazione popolare. Le contingenze della storia hanno voluto che quest'anno la Biennale Architettura capitasse in un limbo istituzionale: per la prima volta all'inaugurazione non c'era alcun ministro dei Beni Culturali a rappresentare Palazzo Chigi. È toccato così a Maria Elisabetta Alberti Casellati, nella sua veste di presidente del Senato (e nel suo tailleur-pantalone sabbia con sandali-zeppa marrone), impersonare lo Stato nella laguna che le ha regalato l'ultima rielezione: «Venezia è bellezza», ha detto la seconda carica della Repubblica, sbarcando poco prima di mezzogiorno all'Arsenale.
LA PASSEGGIATA
Accompagnata in motoscafo dal sindaco Luigi Brugnaro, Alberti Casellati viene accolta da Paolo Baratta. La conversazione con il numero uno della Biennale, durante la passeggiata verso il Padiglione Italia, si focalizza subito sulla cultura. «Mi è sempre dispiaciuto confida lei che venga sottovalutata: abbiamo così tanta ricchezza culturale in Italia. E poi fa bene alla vista, alla salute, all'economia, al turismo». Sulla soglia delle Corderie, l'incontro con le curatrici Yvonne Farrell e Shelley McNamara («Tanto piacere») e la meraviglia per i 330 metri di spazio liberato («Un grande senso di interno e di esterno»). L'abbraccio con l'assessore regionale Roberto Marcato («Come stai?»), il cordone della scorta che non cede di un millimetro, lo stupore per ogni progetto («Meraviglioso», «Non l'avrei mai pensato», «Geniale»). Baratta mostra i restauri: «Tutti questi sono fondi dello Stato». E Alberti Casellati si incuriosisce: «Ma i privati?».
LA CARTELLA
Non smentendo la sua fama di secchiona, prima di salire sulla golf car la presidente di Palazzo Madama chiede agli assistenti la sua cartella, per ripassare il discorso. Fra un conoscente e l'altro, Alberti Casellati ricorda le sue vacanze a Cortina («Mi facevano degli scherzi tremendi durante le partite di pallone») e rischia di incrociare la polemica (Renato Brunetta, dopo averla salutata, dichiara ai cronisti: «È un governo illegittimo, spero che duri poco»). Le chiediamo un commento, ma lei cortesemente glissa: «Il mio ruolo istituzionale lo dovete rispettare». È però il caldo a non avere clemenza: la presidente si fa passare la borsa, per prendere un fazzoletto con cui asciugarsi la fronte e salvare il trucco.
GLI OMAGGI
Prima e dopo il pranzo alla Porta Nuova, i ripetuti omaggi alla Biennale («ponte ideale tra la realtà cittadina e l'universalità della cultura») e alla mostra («un luogo meraviglioso, dove arte, architettura, storia e cultura si incontrano col fascino e la bellezza della nostra città straordinaria»). Brugnaro gongola: «Elisabetta dimostra con i fatti di amare Venezia». Ma è già tempo di correre all'aeroporto, per posare la prima pietra dei nuovi spazi e celebrare «quest'area del Paese, da anni locomotiva produttiva e terra di innovazione».
Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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