CAROSELLO
Ci si sente un po' come Ernesto Calindri, ai tempi di Carosello, quando

Lunedì 12 Novembre 2018
CAROSELLO
Ci si sente un po' come Ernesto Calindri, ai tempi di Carosello, quando seduto su un tavolinetto sorseggiava il suo Cynar, mentre le auto gli passavano accanto; ma la sua flemmatica tranquillità è la stessa di chi oggi entra a Radici, ristorante emergente che si manifesta nel tratto finale del centro di Padova, prima di scorgere il Bacchiglione, in zona Bassanello. Eccola dunque questa oasi gastronomica, stretta tra due arterie trafficate, eppure capace di ritagliarsi una quiete inaspettata, già nel giardinetto che si apre davanti al Coffee Bar (orari infiniti: 7.30-23.30) e ancora di più nella sobriamente elegante sala di questa bella villa del primo Novecento. Radici dunque: di terra e gusto, come recita il sottotitolo, che ricorda subito l'appartenenza a un mondo, alla sua cultura e alle sue tradizioni, a quello che ci portiamo dietro come esperienza, memoria, conoscenza, cercando di interpretarlo con i tempi che stiamo vivendo.
EX CALANDRE
Andrea Valentinetti, chef che guida la brigata in cucina, padovano di origine, dopo bei giri da Ponza (terra d'origine dei nonni: ecco la conoscenza del pesce) alle Calandre degli Alajmo ed escursioni dolci tra Peck e D&G, ha deciso di scommettere su questa esperienza e i fatti gli stanno dando ragione. Ed è un piacere vederlo lavorare attraverso le grandi vetrate della sala. Si seguono le operazioni passo passo, si spiano i movimenti, la necessaria catena di montaggio nell'elaborazione dei piatti: è un po' sentirsi in casa propria, in famiglia, senza (troppi) segreti. In sala Eleonora Piovesan è un punto di riferimento cordiale: consiglia, ascolta, dirige con leggerezza.
MENU INTRIGANTE
Il menù è intrigante e appetitoso, mai banale e mai spinto: Gallina rape & rape ma anche Mazzancolla, cous cous, arancia, capperi e mandorle; Pasta all'uovo con faraona latte e miele, tartufo nero e ovviamente Risotto alla buzara; Calamari al nero, borlotti, pomodoro e guanciale e al tempo Agnello, zucca, sedano rapa e patata. Perché come diceva la nonna di Andrea, bisogna mettersi nei panni del cliente. E in questi Andrea non fa una piega.
Adriano De Grandis
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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