Turismo, Trieste schiaccia Udine «Mancano promozione ed eventi»

Lunedì 15 Ottobre 2018
IL BILANCIO
UDINE Anche se il clima sembra dire il contrario, l'estate è terminata e anche per le strutture alberghiere è tempo di bilanci. Trieste schiaccia Udine. Se a inizio stagione, a maggio, l'andamento degli alberghi nel capoluogo friulano mostrava un segno positivo con un'occupazione delle camere del 74,2% che aveva fatto segnare un +2,5% rispetto alle stesso mese dell'anno precedente, con l'arrivo della piena stagione a giugno l'occupazione ha iniziato a diminuire arrivando a 66,8% che comunque, rispetto a giugno 2017, è una percentuale che è riuscita a difendersi bene segnando un +0,7%. A luglio è iniziato il crollo con un -2,4% contro il +1,2% di Trieste e tasso di occupazione delle camere d'albergo rispettivamente del 63,1% e 64,7% a fronte di prezzi medi per un quattro stelle più o meno equivalenti: 93,93 euro a Udine e 94,57 a Trieste. Agosto, poi, ha segnato il tracollo del capoluogo friulano facendo perdere il 3,8% su agosto dell'anno precedente, mentre Trieste ha guadagnato il 2% riuscendo a proporre anche un prezzo medio inferiore per il 4 stelle: 89,93 euro contro i 92,90 di Udine. Ad analizzare questo andamento è la presidente di Federalberghi Fvg, Paola Schneider: secondo lei a Udine «manca un'adeguata promozione e mancano eventi di richiamo che si traducono in meno posti letto. È vero spiega che Udine è una città di passaggio, ma l'assenza dei grandi concerti che un tempo si facevano e di grande mostre che oggi sono spostate a Villa Manin, fa sentire maggiormente il problema. Servono eventi di richiamo e altre soluzione affinché Udine si rialzi». A gravare sugli alberghi cittadini, ma non solo udinesi, anzi, ancor di più su quelli triestini è il nuovo fenomeno delle locazioni brevi, «con affitti in nero in case o appartamenti condominiali che rubano lavoro agli alberghi». Per capire la portata del fenomeno in Friuli Venezia Giulia basta dare uno sguardo ai numeri: negli ultimi anni questo tipo di locazione, che si pubblicizza sui portali on line, è aumentato del 126% con oltre 3.700 nuove locazioni. «Sono tutte strutture che erodono i posti letto negli alberghi tuona Schneider e sono abusive perché non hanno licenze, sono per lo più sconosciute al fisco e alla Guardia di finanza e non presentano le schedine di notifica come fanno regolarmente gli alberghi». Competenti, per arginare il fenomeno, sono le forze dell'ordine, «ma - dice la presidente di Federalberghi mancano i controlli o, quantomeno, per uno che se ne prende ne spuntano altri dieci. Iniziano ora a muoversi in questa direzione le grandi città e i grandi centri turistici. Noi, in regione, abbiamo provato in mille modi a cercare di limitare il fenomeno, rivolgendoci anche alle questure, ma questo trend è in aumento e Trieste ne risente molto più di Udine. In questo modo aggiunge è anche difficile capire se c'è una vera crisi degli alberghi o se il calo dei posti letto sia imputabile a queste locazioni». Il fenomeno, in realtà, non è nuovo, ma negli anni passati era decisamente più contenuto, mentre ora è esploso in maniera preoccupante anche in regione: «Alcuni dicono che questo sia il nuovo turismo». «Ne stiamo parlando anche a livello nazionale spiega ancora Schneider ma possiamo solo punzecchiare le forze dell'ordine e anche la politica perché mancano le leggi». In alcune città queste strutture devono avere un codice identificativo e questo è stabilito dalle norme regionali, per quanto poi, mancando controlli a tappeto, anche questa strada non si rivela una soluzione definitiva. Da parte sua, Federalberghi ha già avuto un primo incontro con l'assessore regionale al turismo Sergio Bini e nel prossimo incontro gli albergatori sono intenzionati a proporgli di agire in modo che anche la Regione Fvg legiferi su questo, «nche se non basta», puntualizza la presidente. Pare, infatti, che lo spauracchio delle multe non funzioni da deterrente per le locazioni abusive. Alla battaglia degli albergatori si è unita anche l'associazione dei bed&breakfast.
Lisa Zancaner
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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