Tarcento, bufera sulla nuova autostazione

Venerdì 19 Gennaio 2018
LA VICENDA
TARCENTO Continuano le polemiche a Tarcento sul progetto della nuova autostazione di Piazza Libertà portato avanti dall'amministrazione comunale. Mercoledì sera al Lendar, in una sala gremita di cittadini, i consiglieri di minoranza hanno promosso un incontro pubblico esponendo le loro perplessità sull'opera, dovute sia a ragioni di metodo che di merito. «L'amministrazione ha adottato il piano del traffico sette giorni dopo averlo presentato ai consiglieri e otto giorni dopo aver fatto virtualmente osservare agli stessi alcuni rendering mai consegnati poi per un esame puntuale delle caratteristiche dell'opera hanno spiegato Walter Tomada, Carlo Toniutti, Mario Pagnutti, Anna Toffoletti, Maurizio Petri e Francesco Cragnolini -. Le bozze presentate solo in seguito alla convocazione dell'assemblea hanno rivelato che si tratta di un'opera dall'assai dubbia sostenibilità ambientale ma soprattutto economica», sostengono. Secondo quanto emerso i 774mila euro (di cui 581mila di contributo regionale e 193mila dal bilancio comunale) inizialmente ipotizzati per il lavoro su piazza Libertà andranno spesi sull'area dell'autostazione, «ma non per il completamento della piazza che richiederà altri 400mila euro attualmente non a disposizione hanno aggiunto i consiglieri di minoranza - e il computo degli espropri di una vasta area edificabile di 3600 metri quadri è largamente sottostimato». Durante la serata è stata poi presentata una raccolta di firme promossa da un gruppo di tarcentini, guidato da Laura Gritti, figlia di Vittorio, fondatore del Festival dei cuori. Mentre il consigliere Riccardo Prisciano (Fdi) ha annunciato di aver presentato una mozione per fermare l'iter dell'opera. Dal canto suo la giunta Steccati dà appuntamento per mercoledì alle 18 all'auditorium delle medie per presentare il progetto: «Illustreremo lo studio di fattibilità affidato dai nostri uffici tecnici a dei professionisti esterni ha fatto sapere il sindaco di Tarcento, Mauro Steccati e cercheremo di spiegare, al di là della disinformazione che alcuni fanno, che non si tratterà di un deposito, non ci saranno pensiline giganti come qualcuno ipotizza e soprattutto non verrà realizzato alcun ecomostro. Cercheremo di dare razionalità ad una zona abbandonata della nostra cittadina sfruttando il cospicuo finanziamento della regione che altrimenti, come scritto nella lettera del 20 settembre scorso, andrebbe revocato».
David Zanirato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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