Stroncato il traffico di cuccioli dall'Est: otto persone nei guai

Martedì 20 Novembre 2018
LA VICENDA
UDINE Un lucroso traffico internazionale di cuccioli di cane provenienti dall'Est Europa e destinati al mercato italiano, in transito dai valichi della provincia di Udine, è stato stroncato da un'indagine della sottosezione di Amaro della Polizia stradale di Udine. L'inchiesta, coordinata dalla Procura friulana, si è chiusa nei giorni scorsi con l'emissione di 8 ordinanze cautelari. Associazione a delinquere finalizzata all'introduzione nel territorio dello Stato, trasporto e cessione di animali da compagnia, il reato ipotizzato, a carico degli indagati, sei italiani e due stranieri. L'operazione Stene, dal nome con cui venivano indicati i cagnolini, era partita nel dicembre 2017 a seguito di un sequestro di 65 cuccioli trovati a bordo di un'auto durante un controllo lungo la A23 ad Amaro. Da allora, in sei mesi, la Polizia stradale ha intercettato 4 carichi, sequestrando un totale di circa 150 cuccioli, in transito dai valichi confinari della provincia di Udine con Austria e Slovenia. I cuccioli, tolti alla mamma con al massimo un mese di vita, sprovvisti di microchip e vaccinazione antirabbica, partivano da allevamenti di Ungheria, Polonia e Slovacchia. Venivano trasportati nei bagagliai, stipati in scatole di cartone o ceste di materiale plastico normalmente utilizzate per i pulcini, senza acqua. Dopo il lungo viaggio, grazie al coinvolgimento di un veterinario compiacente e di due allevamenti che simulavano la nascita nelle proprie strutture, i cagnolini venivano dotati di microchip, di falsa documentazione identificativa e messi in vendita anche su un sito di e-commerce. I cuccioli, acquistati a un prezzo di 50-100 euro, venivano poi rivenduti ai clienti a 750-850 euro, alcuni anche a 1000 euro, a seconda della razza. Tra le più richieste pincher, chihuaua, bulldog francese, barboncini e akita. Non era raro che i cuccioli hanno spiegato in conferenza stampa la dirigente della Polstrada di Udine Vice Questore aggiunto Rita Palladino e l'ispettore capo Sandro Bortolotti della sottosezione di Amaro si ammalassero, ma sarebbero comunque stati venduti. Dei 150 cuccioli sequestrati, il 3% è morto nonostante siano stati affidati a persone specializzate e sottoposti ad apposite cure mediche. Otto le persone coinvolte nel traffico. Si tratta di due trasportatori, un 72enne della provincia di Reggio Emilia (deceduto recentemente) e una cittadina polacca di 60, i referenti di due allevamenti nel bergamasco, un uomo e due donne di 61, 56 e 28 anni, la gestrice di un sito di commercio elettronico, 40 anni della provincia di Como, un veterinario della provincia di Milano (52) e un basista slovacco (43). Nei loro confronti il gip ha emesso la misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e il divieto di espatrio. All'esito delle perquisizioni sono stati sequestrati altri 6 cuccioli oltre a documenti cartacei e supporti informatici utili alle indagini.
Elena Viotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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