Sicurezza urbana, un Piano a tutto campo da 6,2 milioni

Venerdì 22 Febbraio 2019
Sicurezza urbana, un Piano a tutto campo da 6,2 milioni
SICUREZZA
UDINE Una cordata di 12 soggetti, pubblici e privati, per il progetto europeo sulla sicurezza urbana. Il Comune, infatti, ha consegnato a fine gennaio la partecipazione al bando Uia - Urban Innovative Actions: assieme a Palazzo D'Aronco (Lead partner), ci sono la cooperativa Aracon, l'Arpa, l'Ogs (Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale), la Protezione Civile Regionale, la Saf, l'Università di Udine, l'Enea, Will Easy (start up sociale), l'Azienda sanitaria, Eurotech e Friuli Innovazione.
Il budget complessivo del progetto presentato è di 6,25 milioni e ci si aspetta un finanziamento pari a circa 5 milioni (il massimo erogabile è dell'80 del totale).
IL PIANO
Nel piano è compresa l'acquisizione dell'ex Hotel Europa in Borgo Stazione, con una previsione di spesa di circa 3 milioni, di cui 2,5 da bando e 500mila a carico del Comune: nel caso il finanziamento europeo arrivi, e si saprà a luglio, il Municipio procederà con le pratiche per l'acquisto della struttura, che diventerà il luogo simbolo del piano. Il progetto presentato da Palazzo d'Aronco, infatti, si concentra sulla sicurezza in città, puntando a svilupparne un innovativo modello di gestione integrata tramite il coinvolgimento e l'attivazione sia dei gruppi vulnerabili (donne, giovani, famiglie) sia dei cittadini di un quartiere pilota, come quello di Borgo Stazione, rispetto alle potenziali cause di insicurezza urbana: situazioni di violenza, condizioni di marginalità e dipendenza, criminalità e tutti i potenziali rischi dell'ambiente urbano; l'idea è di trasferire alla cittadinanza la conoscenza e gli strumenti di supporto e aiuto affinché si faccia promotrice del miglioramento delle condizioni.
PUNTO DI INCONTRO
All'interno del progetto, è prevista la creazione di un hub-lab, un punto d'incontro concreto dove la cittadinanza, l'amministrazione e gli altri soggetti coinvolti possano co-creare, ospitare e sperimentare interventi trasversali, di natura culturale, educativa, di sostegno attivo alla comunità, favorendo la coesione, la responsabilità e la partecipazione per un cambiamento concreto nella percezione della sicurezza, trasformando il quartiere.
L'obiettivo è quello di diventare un luogo di interscambio, da dove far partire la rigenerazione e la riqualificazione di un quartiere vulnerabile: un simbolo della rinascita, secondo l'amministrazione e un vero e proprio cervello del progetto, dove educare, sviluppare il senso civico e contrastare il degrado. Il processo prevede diverse fasi: l'approccio alla problematica, la preparazione della misura correttiva e l'attuazione del percorso elaborato. Il modello si focalizza sulla percezione condivisa dell'insicurezza in un'area delimitata presa come test per aumentare il monitoraggio e quindi l'intervento in quegli episodi che generano paura e disagio sociale. L'obiettivo di Palazzo D'Aronco è quindi attuare una politica di sicurezza cittadina integrata dove coniugare videosorveglianza e strumenti di controllo del territorio, progettazione e riqualificazione degli edifici e dello spazio pubblico, presidio sociale, culturale e commerciale, coinvolgendo i portatori d'interesse affinché si facciano portavoce e artefici del modello di cambiamento e sviluppando il senso civico attraverso l'utilizzo di una piattaforma che metta in connessione gli attori coinvolti, con la possibilità di monitorare ed intervenire repentinamente per la risoluzione di illeciti. Come detto, a luglio si saprà l'esito della valutazione del progetto che dovrebbe quindi partire verso settembre, coinvolgendo anche altri soggetti, come ad esempio, le forze dell'ordine.
Alessia Pilotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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