Rapinò una donna con un'arma, giovane condannato

Mercoledì 18 Luglio 2018
PROCESSO
UDINE Due anni e quattro mesi. È la condanna pronunciata ieri dal Tribunale di Udine in composizione collegiale nei confronti dell'uomo, S.F., 28 anni, di Bagnaria Arsa, che intorno alle 20 del 23 marzo scorso rapinò una donna a Tolmezzo puntandole contro una pistola per farsi consegnare la borsetta. La donna, 33 anni, del posto, aveva denunciato quella sera stessa ai Carabinieri di Tolmezzo di essere stata avvicinata mentre camminava in via Percoto. L'uomo le si era rivolto con un semplice scusi, poi le aveva puntato al petto una pistola color argento e le aveva intimato di consegnargli la borsa che aveva con sé. All'interno c'erano gli effetti personali della donna: alcune tessere, prodotti cosmetici, una chiavetta usb, alcuni mazzi di chiavi, due cellulari e un portafoglio con all'interno una somma di circa 70 euro. Presa la borsetta, lo sconosciuto, che aveva il volto coperto da una bandana che gli lasciava visibili solo gli occhi, si era poi allontanato, dileguandosi nelle vie circostanti. Mentre la vittima si recava dai Carabinieri per sporgere denuncia. Le indagini, avviate immediatamente dai Carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia, aiutati inizialmente anche dagli agenti della Polizia municipale tolmezzina, avevano subito concentrato i sospetti sul 28enne di Bagnaria Arsa. L'uomo era stato individuato e bloccato quella stessa notte, alle 4.30 del mattino, a bordo della propria auto, insieme a un'amica, una 25enne della zona, al casello autostradale di Amaro. I militari dell'Arma avevano così trovato 4 riproduzioni di pistole di diverse marche e tipi, tutte a pallini con caricamento a gas; una delle pistole era priva del tappo rosso. I Carabinieri avevano recuperato anche parte della refurtiva rubata poche ore prima alla vittima. I cellulari della donna erano stati invece gettati dalla passeggera per evitare di essere individuati e rintracciati. Il 28enne era stato quindi arrestato. L'uomo aveva ammesso le sue responsabilità e ha risarcito il danno alla vittima. Per questo motivo ieri mattina in aula, il suo nuovo difensore, l'avvocato Roberto Michelutti, ha rinunciato a tutti i testi e ha chiesto l'acquisizione del fascicolo degli atti del pubblico ministero e il processo si è chiuso come un abbreviato. Il pm Marco Panzeri aveva chiesto una condanna a 2 anni di reclusione. La difesa ha invocato le attenuanti generiche. L'uomo è tuttora in custodia cautelare in carcere in attesa di un posto disponibile in una comunità per avviare un percorso di recupero.
Elena Viotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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