Le promesse di dicembre retrocesse a calciatori ordinari e incompleti

Lunedì 19 Marzo 2018
SQUADRA INVOLUTA
UDINE Ma quali gioielli, la vetrina dell'Udinese oggi sembra più una fiera della bigiotteria. Andando avanti così rischiano di vacillare anche i sogni di grandezza dei presunti assi del prossimo mercato estivo. Piccola nota a margine, sabato alla Dacia Arena alcuni osservatori dell'Inter guardavano Silvan Widmer, Jakub Jankto, Seko Fofana e Rodrigo De Paul. Sono tornati a casa con un foglio pieno di no. Si è salvato, grazie al gol dell'1-1 provvisorio, solo Fofana. Gli altri tutti bocciati. Ecco cosa capita quando si stacca la spina troppo presto: capita che ci siano gli osservatori giusti nel periodo sbagliato e ciao ciao belle speranze.
Alla lista nera stracciata dagli scout interisti bisogna aggiungere Samir Caetano e Antonin Barak, seppur protagonisti di flessioni di portata diversa. La verità è che c'è un piccolo esercito di giovani promesse non mantenute e se erano giuste le lodi indirizzate a Massimo Oddo quando aveva rivitalizzato i talenti dell'Udinese, sono legittime le critiche ora. Il lavoro del tecnico si è fermato a metà: ha sì liberato le qualità dei singoli, ma non ha formato loro un carattere. I simboli del crollo sono anche i protagonisti della rinascita d'autunno: da Samir a Jankto, da Barak a Widmer, oggi i prodotti d'esportazione sono quasi tutti spariti. Jankto non segna dal 4 dicembre (Crotone-Udinese) e dopo la gara contro la Juventus ha scritto su Instagram una frase del genere: Lavorare duro per diventare campioni come loro, riferendosi ai vari Dybala e Higuain. Bene, non sembra questa la strada giusta. Il ceco è diventato lento, svogliato, impalpabile. Samir forse ha capito di non essere più nel mirino nelle grandi e si è appiattito. Contro il Sassuolo ha sbagliato l'inverosimile, forse merita un turno di pausa, per riflettere e tornare sul pezzo. Barak sembra stanco: non ha più il passo ed è fermo alla doppietta contro il Verona del 23 dicembre. Non tira neanche più in porta. Arranca.
Il caso-Widmer, poi, è lo specchio della situazione attuale: è all'Udinese da cinque anni, è stato più volte vicino ai grandi club ma non ci è mai arrivato. E man mano che passavano gli anni si notava la normalizzazione di un giocatore un tempo decisivo. Ecco allora che le colpe non sono tutte dell'attacco. È vero che Stipe Perica e Maxi Lopez non segnano mai e che De Paul non mette un assist da gennaio, ma il calo nasce alle spalle. Oddo è riuscito a dare la scossa alle promesse, ma non a farle maturare. E ora gli osservatori potrebbero scegliere altri stadi da frequentare.
Marco Agrusti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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