LA STORIA
UDINE Parola fine su una storia friulana, semplice e significativa.

Martedì 16 Ottobre 2018
LA STORIA
UDINE Parola fine su una storia friulana, semplice e significativa. È stata scritta nel pomeriggio di domenica sul piazzale del Santuario della Madonna di Castelmonte, traguardo della 41^ corsa in salita Cividale-Castelmonte.
Gianni Marchiol, decano dei concorrenti, ha spento per l'ultima volta il motore della sua vettura, chiudendo così una carriera di pilota dilettante durata 52 anni. L'aveva aperta nel 1966, al via della medesima corsa che l'ha appena rivisto protagonista. Esce di scena, almeno dal panorama sportivo, questo udinese prossimo ai 79 anni - scoccheranno a dicembre capace di dare senso ad una vita che non è stata facile. Ciò che ha ottenuto se l'è guadagnato, forte soltanto della caparbietà di volere rimanere sempre se stesso.
Una strada, la sua, subito in salita. Cominciata con genitori, fratello e sorelle nel popolare rione cittadino di San Rocco, aiutando da bambino il papà che per arrotondare il bilancio familiare vendeva frittelle al mercato ortofrutticolo di via Volturno. Confessa l'umiliazione provata a scuola, quando lo spedivano all'ultimo banco perché puzzava d'olio. Del resto c'era poco da scegliere. E così, nonostante il rimpianto di avere preclusa la possibilità di studiare che s'è portato costantemente addosso, al mercato della frutta e verdura ha continuato a guadagnarsi da vivere. E lo fa tuttora anche se il tempo della pensione sarebbe iniziato da un pezzo - affiancando il figlio Marco nella conduzione della vecchia e collaudata ditta di famiglia che fornisce materiale da imballo a grossisti e negozianti. Comunque, da persona intelligente e sensibile, ha trovato modo di affermarsi nella vita dedicandosi a ciò per cui si sentiva versato. Il gioco del calcio ha costituito per lui, come per tanti della sua generazione, l'arma del riscatto. Eccolo dunque agire inizialmente da portiere per trasformarsi poi in attaccante sino ad approdare alla serie C per giocare con Vittorio Veneto, Legnano e Mestrina. Una carriera più che dignitosa. Avvertendone l'esaurirsi, ha trovato nuovi stimoli nel mondo dei motori. E in oltre mezzo secolo, il bilancio automobilistico raccolto registra vittorie di ogni tipo e sopratutto titoli italiani nella velocità in salita, nei rally e in pista, dimostrando una non comune versatilità al volante.
L'ex ragazzo di San Rocco può riportare adesso la sua macchina in garage, soddisfatto delle proprie imprese. Che non lo hanno distratto dalla spinta generosa di insegnare calcio ai giovani e collaborare con don Davide Larice per aiutare quei ragazzi che si trovano ad affrontare difficoltà esistenziali. È un'altra faccia della sua personalità. Rimane un uomo a tutto tondo, Gianni Marchiol: scorza dura, non avrà potuto studiare, ma sì è rivelato dotato di grande umanità. Ora che ha chiuso con lo sport, avrà più tempo per dedicarsi alla moglie Laura che ha particolare bisogno della sua vicinanza. Un'ennesima sfida. Da vincere, naturalmente.
Paolo Cautero
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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