La montagna apre ai turisti d'estate

Giovedì 21 Febbraio 2019
La montagna apre ai turisti d'estate
TURISMO
TRIESTE «Basta con il paradigma montagna uguale inverno. Noi cercheremo di puntare all'offerta turistica estiva della montagna perché i numeri lo dimostrano: nel periodo maggio-settembre 2017-2018 abbiamo registrato un più 6,3% di presenze». Così l'assessore al Turismo e Attività produttive Sergio Emidio Bini è intervenuto ieri in seconda commissione del Consiglio regionale, su richiesta delle opposizioni, in merito allo sviluppo dei poli turistici invernali del Friuli Venezia Giulia. Bini ha parlato di «non offerta» spiegando che «è un'offerta ancora limitata perchè bisogna tenere presente che se non hai le strutture ricettive di qualità, in grado di accogliere i turisti, il gioco è finito. Resta però che di turismo montano estivo sino ad ora non aveva mai parlato nessuno». Secondo l'assessore «oggi, finito di sciare, il nostro territorio offre ben poco perciò gli investimenti della Regione andranno fatti anche in tal senso e ci sono cambiamenti climatici che non possiamo ignorare: poca neve significa dover supportare gli impianti di innevamento artificiale». Dunque ha garantito che «non ci saranno poli di serie A e di serie B ma si punterà alla loro specializzazione: non è possibile che ogni polo faccia di tutto un po'». Per Sappada «siamo in contatto con il Comune ha aggiunto Bini e da un punto di vista promozionale siamo già avanti: per la ricettività dei poli invece abbiamo rimpinguato il Fondo sviluppo e previsto agevolazioni per gli imprenditori perché la pubblica amministrazione deve facilitare chi vuole intraprendere un progetto ed investire ma non è più il tempo dove gli investimenti li deve fare solo lei».
I POLI
Un esempio? La zona dello Zoncolan «dove abbiamo avuto degli incontri con persone che ci hanno esternato il desiderio di investire ma di poterlo fare con delle certezze: da parte nostra stiamo predisponendo degli interventi affinchè quel territorio diventi trainante per tutto il Friuli Venezia Giulia». Presenti in audizione anche gli assessori Stafano Zannier e Graziano Pizzimenti che ha posto l'accento sull'importanza di azioni comuni, di strade che facciano arrivare i turisti, di impianti di risalita a norma ma soprattutto «si deve fare in modo che chi passa per il Friuli Venezia Giulia abbia voglia di fermarvisi: per lo Zoncolan sono già stati previsti 2 milioni e 5 per Pontebba, ora questi soldi vanno spesi». L'assessore ha parlato inoltre della necessità di fare «un coordinamento per la montagna sebbene sia un metodo che ritengo dovrebbe essere valido per tutta l'attività amministrativa regionale, bisogna evidenziare la conseguenza degli interventi che si vanno a fare, perché devono essere coerenti con lo sviluppo del turismo, non andare uno da parte e uno dall'altra».
LA MINORANZA
A spiegare le ragioni dell'audizione è stato, in apertura, il consigliere del Pd Enzo Marsilio ricordando la rinuncia dell'impianto di risalita Pontebba-Pramollo, l'entrata di Sappada in Friuli Venezia Giulia e le previsioni nel bilancio triennale regionale per le attività produttive dove le somme destinate all'adeguamento degli impianti dei poli valgono circa 7,5 milioni all'anno per tre anni. Secondo Marsilio, la necessità è quella di «trasformare i poli invernali in poli turistici e ridisegnare il tutto assieme ai Comuni interessati e ci deve essere integrazione tra più direzioni regionali». Critico Sergio Bolzonello (Pd): «Solo dichiarazioni di intenti e in legge di Stabilità non abbiamo trovato delle risposte».
Elisabetta Batic
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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