L'OSSERVATORIO
UDINE Serve slancio alle imprese del Fvg e l'assessore regionale

Martedì 16 Ottobre 2018
L'OSSERVATORIO UDINE Serve slancio alle imprese del Fvg e l'assessore regionale
L'OSSERVATORIO
UDINE Serve slancio alle imprese del Fvg e l'assessore regionale alle Attività produttive Sergio Bini annuncia il credito d'imposta nella manovra di assestamento e un cambio di rotta per Frie, Finest e Friulia.
Difficoltà di accesso al credito e ai contributi ed eccesso di burocrazia frenano il rilancio dell'economia regionale. Urgono soluzioni e mentre su certe manovre «servono riflessioni più approfondite per non commettere errori», spiega Bini, un primo asso la regione lo calerà entro la fine dell'anno, portando in assestamento di bilancio il credito d'imposta: «Si fa un accordo con l'Agenzia delle Entrate afferma Bini e con questo strumento si eliminano tutte le lungaggini che stanno riscontrando nel quotidiano commercianti e imprenditori nel presentare domande. In questo caso burocrazia zero, velocità massima di corresponsione del denaro. Stiamo lavorando su questo progetto ed entro fine anno presenteremo qualcosa. È vero aggiunge che le imprese grandi sono quelle che fanno girare l'economia, ma non dobbiamo dimenticarci del tessuto che caratterizza l'economia del Fvg, il 95% di piccole e medie imprese e nell'agire di governo non si può non considerarlo».
Un'altra rivoluzione per snellire la burocrazia e sostenere le attività toccherà gli strumenti di supporto alle imprese, Frie, Finest e Friulia, «strumenti che altre regioni non hanno precisa Bini ma che funzionavano bene e rispondevano alle esigenze del mercato 30 anni fa». L'obiettivo è «rivedere questi strumenti, renderli più snelli e veloci» e in quest'ottica di riduzione della burocrazia, la Regione sta valutando l'ipotesi di ricevere direttamente le richieste di supporto avanzate dalle imprese con un back office da parte delle direzioni operative che poi indirizzano la domanda di contributo verso lo strumento più idoneo ad ogni azienda. In questo modo l'imprenditore dovrà presentare una sola domanda vedendosi sgravato dell'iter che oggi lo costringe a informarsi sulle varie forme di contribuzione e se sia conveniente o meno fare domanda, un dedalo di nozioni che non tutte le imprese sono in grado di acquisire.
La direzione, dunque, è quella di rafforzare tutto il sistema imprenditoriale che non gode, fatta eccezione per il settore terziario, di buona salute come emerge dai dati del terzo trimestre rilevati dall'Osservatorio congiunturale di Confcommercio Fvg sull'andamento delle imprese del terziario in regione.
A reggere l'urto e fare da traino, tra difficoltà di accesso al credito e un mercato in continuo cambiamento, sono i settori del turismo e dei servizi che hanno fatto segnare negli anni una crescita oltre la media, in particolare il turismo che, in proiezione, chiuderà l'anno con un +7%. Questo comparto risulta essere il settore trainante anche dal punto di vista del livello dei ricavi e dell'occupazione. Meno performante risulta il commercio, su cui pesa molto anche il flop dei saldi estivi che hanno fatto registrare una flessione degli incassi con un bilancio a consuntivo al di sotto delle previsioni. Un dato che non aiuta il commercio a dare battaglia all'e-commerce che assottiglia i ricavi dei negozi e a far fronte a una domanda in stallo e ai nuovi modelli di consumo.
«Il commercio è quello che soffre di più commenta presidente di Confcommercio Fvg, Giovanni Da Pozzo : dall'inizio della crisi ad oggi ha perso 1.000 aziende in tutta la regione. Pesano i difetti strutturali della nostra economia: eccesso di pressione fiscale, burocrazia, carenze logistiche e aree di illegalità. In questo contesto, ai buoni dati del turismo e dei servizi, si contrappone una crisi sempre più pesante del commercio al dettaglio».
Lisa Zancaner
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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