Il colosso dei cieli atterra a Ronchi

Mercoledì 16 Gennaio 2019
Il colosso dei cieli atterra a Ronchi
IL CASO
RONCHI «Qualora la cessione delle quote di Aeroporto Fvg si concretizzasse, la Regione conterebbe su un partner di primissimo piano» per un «tangibile punto di partenza su cui costruire il rilancio del territorio in termini di traffico aereo e, di conseguenza, di sviluppo economico».
Il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, ha commentato così ieri l'offerta unica pervenuta per l'acquisizione del 55% delle quote della società Aeroporto Friuli Venezia Giulia, presentata da F2i, tra i più grandi fondi infrastrutturali europei. Ieri, in seduta pubblica, si sono verificati i requisiti amministrativi previsti dal bando e nei prossimi, durante ulteriori sedute pubbliche, la commissione nominata da Aeroporto Fvg valuterà l'offerta tecnica ed economica attraverso i criteri che sono stati definiti nel disciplinare di gara. Se tutto sarà conforme, l'assegnazione della gara avverrà entro gennaio e la vera e propria cessione al socio privato del 55% delle quote da parte dell'attuale socio unico della società aeroportuale cioè la Regione avverrà entro marzo di quest'anno. A quel punto sarà nominato il nuovo Consiglio di amministrazione della società, con tre componenti indicati dal nuovo socio e due dalla Regione che diventa socio di minoranza.
Alla Regione spetterà designare il presidente, al socio privato l'amministratore delegato. Insieme, pubblico e privato, a quel punto dovranno operare per raggiungere l'obiettivo di un milione e 100mila passeggeri entro il 2023, partendo dagli attuali 780mila.
Inoltre, il nuovo partner dovrà impegnare a migliorare le previsioni del piano industriale 2018/2023 della Società, in termini di incremento dei passeggeri complessivi, miglioramento dell'Ebitda e del valore degli investimenti previsti nel piano stesso.
Come da indiscrezioni dei giorni precedenti alla chiusura della gara, Save, la società che gestisce l'aeroporto di Venezia, non è stata tra i pretendenti dello scalo friulgiuliano, che invece ha interessato F2i che, attraverso la controllata 2i aeroporti, ha la maggioranza degli aeroporti di Napoli, Torino e Alghero, oltre al 45 per cento di Sea (aeroporti di Linate e Malpensa) attraverso cui ha anche il 30% dell'aeroporto di Bergamo, oltre ad avere una partecipazione del 10% nell'aeroporto di Bologna. Attraverso gli aeroporti in cui è azionista gestisce circa il 40% dei voli in Italia.
«Trieste Airport è il primo aeroporto regionale che ha realizzato una profonda ristrutturazione aziendale prima di rivolgersi al mercato ha ricordato ieri il presidente della società, Antonio Marano -. Il fatto che numerosi soggetti abbiano guardato a noi con interesse è un segno tangibile del lavoro svolto in questi anni». Il fatto poi di «poter entrare a far parte del più grande network aeroportuale italiano ha proseguito Marano - ci consentirà di raggiungere più facilmente gli obiettivi fissati dal piano industriale offrendo al territorio uno scalo all'altezza delle prospettive di sviluppo prefissate. Una partnership pubblico-privata e un'aggregazione forte, in linea con i trend del mercato del trasporto aereo, sono la chiave per poter valorizzare al meglio un asset cruciale per lo sviluppo economico del territorio, del turismo e della mobilità».
Sul futuro dell'aeroporto, però, il Pd ieri ha già messo le mani avanti e, pur auspicando che la cessione delle quote vada a buon fine, il segretario regionale dei Dem, Cristiano Shaurli, ha avvertito che «la partnership pubblico-privato che si creerà nella gestione dell'aeroporto sarà da governare e non da subire». Una scommessa probabilmente già iniziata con la predisposizione del bando di gara e l'indicazione puntuale degli obiettivi da raggiungere, ma Shaurli insiste che «sarà da chiarire il rapporto con l'azionista pubblico e l'indirizzo delle politiche industriali che dovranno promuovere le scalo».
Peraltro, ricorda l'ex assessore regionale alle Infrastrutture Mariagrazia Santoro e attuale consigliere regionale Dem, «è stato possibile gettar le basi per questa operazione perché la precedente Giunta, di Centrosinistra, ha creduto fortemente nel rilancio del nostro aeroporto, ha fatto investimenti di risorse e dato fiducia a un management capace e autonomo, con risultati visibili in tempi record, tanto che lo scalo è diventato appetibile e ora c'è chi vuole investirvi».
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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