«Veneto Banca ha riallacciato un rapporto con il territorio e la sua clientela

Mercoledì 5 Aprile 2017
«Veneto Banca ha riallacciato un rapporto con il territorio e la sua clientela
«Veneto Banca ha riallacciato un rapporto con il territorio e la sua clientela e l'adesione all'offerta di transazione ne è la dimostrazione». Cristiano Carrus ha ribadito come questo patrimonio di fiducia che, nonostante tutto, ancora sopravvive, risulti fondamentale per mostrare all'Unione europea che l'istituto può avere ancora prospettive. Il top manager, dopo aver declinato l'invito di lunedì a causa di un concomitante cda straordinario, ieri mattina è intervenuto a sorpresa al congresso della First Cisl, sindacato che rappresenta oltre 1.500 dei circa seimila addetti del gruppo. Sull'esigenza di fondare il rilancio sul recupero della relazione con il territorio storico, peraltro, insiste da tempo la stessa sigla sindacale.
Meno consonanza di vedute, invece, c'è ad esempio sulla fusione con Popolare di Vicenza. Carrus (che nel pomeriggio ha presentato i risultati di bilancio ai dipendenti), però, ai rappresentanti dei bancari ha assicurato come sia Montebelluna che Vicenza abbiano impellente bisogno di trovare un partner e, poiché sul mercato mancano altri aspiranti, l'unica strada rimane il matrimonio tra le due. E ai sindacalisti l'amministratore delegato ha prefigurato che, dopo il salvataggio con la ricapitalizzazione precauzionale, dovrà essere avviata «una cura dimagrante che non sia però annichilente», fatta di dismissione di partecipate ma anche di contenimento dei costi. Sul punto, Massimiliano Paglini, riconfermato all'unanimità segretario della First per il gruppo montebellunese per i prossimi quattro anni, ha messo in chiaro la posizione dell'organizzazione: i dipendenti di Veneto Banca hanno già sopportato consistenti sacrifici (giornate di solidarietà, ad esempio), a differenza dei colleghi di BpV, e di ciò si dovrà tenere conto.
«La tutela dell'occupazione ha sottolineato il sindacalista trevigiano - rimane il cardine della nostra azione sindacale. Diciamo sì a progetti condivisi dove tutte le parti in gioco siano in grado di rimettersi in discussione. No a scorciatoie e ad odiosi rigurgiti di paternalismo delle ferriere. Sia chiaro, non accetteremo di pagare due volte». Sul tavolo rimane anche la questione dei crediti a rischio rientro (Veneto Banca ne conta per 9 miliardi di euro). Giulio Romani, leader nazionale della First, ha rilanciato la proposta di costituire società ad hoc per la loro gestione, con la partecipazione di tutti gli attori. Altro tema che Carrus e il suo staff dovranno affrontare a breve.

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