Una pastiglia con una telecamera per videoregistrare l'intestino

Martedì 19 Marzo 2019
L'INNOVAZIONE
TREVISO (mf) Sembra una pastiglia come tante altre. Si assume allo stesso modo: si butta giù con un bicchiere d'acqua. In realtà è un concentrato di tecnologia. Tecnicamente si chiama video-capsula. Si tratta di una compressa speciale che nasconde una microcamera capace di registrare e inviare le immagini di ciò che accade all'interno dell'intestino per otto ore di fila. È il fulcro del nuovo esame introdotto nelle unità di Gastroenterologia e Pediatria del Ca' Foncello, dirette rispettivamente da Stefano Benvenuti e Stefano Martelossi. L'endoscopia capsulare può essere eseguita sia negli adulti che nei bambini per l'indagine diagnostica dell'intestino tenue. Prevede l'utilizzo di una microcamera, della grandezza di una pastiglia di antibiotico, che viene ingerita dal paziente con un sorso d'acqua e, spinta dalla contrazione della muscolatura, transita lungo tutto il tratto digestivo acquisendo immagini per otto ore. Di seguito, il filmato viene visualizzato da uno specialista, che a quel punto può arrivare alla diagnosi nel modo più preciso possibile. «Il calibro del tenue è ridotto: solo con la video-capsula si riesce ad avere una visione ottimale spiega Benvenuti le indicazioni principali per l'utilizzo di questa metodica sono, nell'adulto, le emorragie digestive dell'intestino tenue, che rappresentano tra il 5 e il 10 per cento di tutte le emorragie digestive. È opportuno sottoporre a questo tipo di indagine i pazienti con sanguinamento del tenue sui quali siano già state effettuate una gastroscopia e una colonscopia con esito negativo. Una volta riscontrata la lesione si cerca di raggiungerla e trattarla con strumenti endoscopici appropriati». «Si tratta di un esame che nel bambino si rende necessario più raramente che nell'adulto aggiunge Martelossi viene utilizzato nei casi di emorragie, ma soprattutto per malattie infiammatorie e per poliposi congenita». A Treviso si prevede di effettuare 120 endoscopie capsulari all'anno (90% negli adulti). «Con questo sistema facciamo un ulteriore salto di qualità tira le fila il direttore generale Francesco Benazzi l'attivazione è resa possibile dalla decisione della Regione».
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