Troppo smog nell'aria, bambini in pericolo

Venerdì 15 Febbraio 2019
L'ALLARME
TREVISO Aumentano i casi di asma, bronchiti e bronchioliti nei bambini. La colpa è anche dell'inquinamento dell'aria. Treviso è una delle città più inquinate d'Italia. Nell'ultima settimana, in particolare, il livello delle polveri sottili ha reso la qualità dell'aria scadente, quando non proprio pessima, come certificato dall'Arpav. Gli effetti si vedono in ospedale. In questo periodo l'unità di Pediatria del Ca' Foncello registra oltre 50 accessi al giorno al pronto soccorso pediatrico e una decina di ricoveri. «Le patologie respiratorie, come asma e bronchiti, sono in aumento conferma il primario, Stefano Martelossi il trend in crescita è correlato anche all'inquinamento. È stato dimostrato. Il dato epidemiologico è chiaro: dove c'è più inquinamento, c'è un aumento maggiore delle patologie croniche respiratorie. E questo è ciò che vediamo anche noi ogni giorno».
LA VULNERABILITÀ
L'inquinamento incide in modo negativo sulla salute di tutti. Ma nei bambini il problema è ancora più grande. Perché l'esposizione all'inquinamento ambientale di giovani con meno di 14 anni porta a una maggiore vulnerabilità dell'apparato respiratorio e del sistema immunitario. E questo li rende più esposti anche alle infezioni causate dal virus respiratorio sinciziale, che causa le bronchioliti. L'Organizzazione mondiale della sanità, come ricorda la Società italiana di allergologia e immunologia pediatrica, stima che il 33% delle malattie dei bambini sotto i 5 anni sia da imputare a fattori ambientali. «Sappiamo bene che quello dell'inquinamento dell'aria è uno dei problemi maggiori che attanaglia la pianura padana sottolinea Martelossi e Treviso, vista la sua posizione geografica, non è un'isola felice».
IL TRAFFICO
A incidere, poi, c'è pure il traffico, come confermato da Daniele Frezza, direttore dell'unità di Chirurgia dell'orecchio del Ca' Foncello e capogruppo di opposizione a Silea, parlando della necessità di adottare un piano per separare la viabilità comunale da quella extra-comunale alle porte di Treviso: «È vero che l'inquinamento non conosce confini. Ma vivere a ridosso di strade estremamente trafficate come le nostre incide ha detto indossando i panni del medico specializzato in Igiene e medicina preventiva è dimostrato che i bambini che vivono in un contesto particolarmente inquinato sviluppano malattie, difficoltà nella crescita e anche disturbi dell'apprendimento».
PRIMATO NEGATIVO
Basti pensare che Legambiente ha inserito Treviso fra le prime città italiane più inquinate nel corso del 2018. L'incubo del capoluogo della Marca è composto da due parole: polveri sottili. Il famigerato pm10. L'anno scorso la centralina di Treviso, zona Sant'Agnese, ha registrato lo sforamento del limite dettato dalla legge per 53 giorni. Quasi due mesi. La legge fissa un limite quotidiano di pm10 pari a 50 microgrammi per metro cubo d'aria, come media giornaliera, da non superare per più di 35 giorni l'anno. Treviso ha sforato questo tetto di quasi il 60%. Più di Modena e allo stesso livello di Pavia. Solo dieci città sono risultate più inquinate. Non è finita qui. Il numero dei giorni da bollino rosso sale addirittura a 116 nel corso del 2018 se oltre alle polveri sottili si prende in considerazione anche il superamento del limite previsto dalla legge per l'ozono: al massimo 25 giorni all'anno, come media su tre anni, con concentrazioni superiori a 120 microgrammi per metro cubo, come media massima giornaliera calcolata su otto ore.
Mauro Favaro
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