Paralizzato: una gara per aiutarlo

Martedì 22 Maggio 2018
Paralizzato: una gara per aiutarlo
GARA DI SOLIDARIETÀ
TREVISO Si stanno muovendo in tanti per rispondere all'appello lanciato da Andrea Dan, presidente dell'associazione Manuela, ed aiutare il 22enne, originario del Marocco, rimasto gravemente ferito nell'incidente accaduto qualche giorno fa a Colfosco di Susegana e nel quale ha perso la vita la 18enne Martina De Faveri. «Dateci una mano a far avere i visti ai genitori - aveva detto Dan - che si trovano in Marocco e che vogliono correre al capezzale del figlio». Aveva telefonato anche al presidente Luca Zaia il presidente dell'associazione Manuela e la risposta si è fatta attendere. «Il presidente - filtra dagli uffici di palazzo Balbi - ha interessato l'assessore alle infrastrutture e trasporti Elisa De Berti che ha già messo in preallarme la macchina regionale. È stato interessato il direttore dell'Usl Francesco Benazzi che dovrà capire la situazione. Poi se ci sarà da muovere qualche pedina, lo faremo con i responsabili l'ufficio rapporti internazionali. Prima - fanno ancora sapere dalla Regione dobbiamo sapere come stanno le cose e se il nostro interessamento e necessario».
ALTOLÀ
«L'eventuale aiuto della Regione sarebbe una mamma, ma il ragazzo non è mai stato lasciato solo», a dirlo i tecnici e i legali di Sis (Studio infortunistica stradale) che stanno seguendo, sia nel procedimento penale che in quello civile, i ragazzi coinvolti nell'incidente di Colfosco accaduto qualche giorno fa. Uno scontro tremendo nel quale, oltre a perdere la vita Martina De Faveri, sono rimasti feriti più o meno gravemente, altre tre giovanissimi ragazzi, uno dei quali rischia di restare paralizzato, mentre un altro è ancora in coma. Meno grave una ragazza. «I parenti sono rimasti scossi - fanno sapere da Sis - da notizie sulle condizioni di salute del 22enne. Notizie corrette ma che ritenevano riservate». Una polemica che, filtra, potrebbe anche avere strascichi giudiziari e portare all'apertura di contenziosi. Carte bollate delle quali, in questo momento, nessuno vuole però sentire parlare. Intanto Benazzi si è già attivato per contattare la famiglia e l'associazione Manuela - dice Dan che opera in maniera del tutto disinteressata - per seguire la vicenda dei due ragazzi, nelle nella fase post degenza in rianimazione.
TUTTI UNITI
In questo momento l'obiettivo principale è quello di far arrivare in Italia i genitori del 22enne che, in queste ore, sarà sottoposto a un delicato intervento chirurgico al Ca' Foncello. I medici cercheranno di ridurre le lesioni alla colonna vertebrale per provare a restituire una speranze di un futuro normale al 22enne. Per lui c'è il serio rischio che debba restare attaccato a un respiratore per il resto dei suoi giorni. Dal fronte degli altri feriti la situazione non ha subito particolari variazioni. L'amico 21enne, da quanto filtra. resta in condizioni gravi ma stabili. È in coma e sedato. Le speranze che possa risvegliarsi sono ridotte al lumicino. I segni vitali ci sarebbero - è filtrato - ma c'è molta apprensione per l'attività celebrale.
BASTA TRAGEDIE
Oggi tutti sono impegnati per testimoniare solidarietà, sia morale che pratica, ai giovani feriti. Per far arrivare dal Marocco i genitori del 22enne: «Oggi il vero problema - filtra - è quello dei visti. I soldi per il viaggio aereo sono il minimo». E la Regione sta facendo la propria parte, mettendo in campo la competenza dei propri funzionari. Ma c'è un'altra partita, secondo Dan, che va giocata sul piano della prevenzione per impedire che altri incidenti possano avere conseguente tanto devastanti, spezzando giovani vite o distruggendo l'esistenza di ragazzi e delle loro famiglie. «Vorrei coinvolgere l'Aci e le autoscuole - il suggerimento di Dan, da anni impegnato nella battaglia sulla sicurezza stradale - per insegnare all'uso delle cinture anche per i passeggeri che sono obbligatorie anche per i passeggeri che si trovano seduti sui sedili posteriori delle auto»
Roberto Ortolan
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