Nuova allerta: dopo lo smog, la neve

Martedì 22 Gennaio 2019
Nuova allerta: dopo lo smog, la neve
LE PREVISIONI
TREVISO Smog: si torna al livello verde, ma sulla Marca incombe il pericolo neve. Il (lento) cambiamento delle condizioni atmosferiche ha portato a un primo risultato che sarà ancora più visibile nei prossimi giorni: l'abbattimento delle polveri sottili. Che restano un problema per tutto il catino padano, ma non nel futuro immediato. Accanto ai dati numerici dell'ultima settimana, che sono abbastanza confortanti, anche le proiezioni hanno dato una mano al declassamento delle misure di sicurezza. Da martedì scorso in poi, complice una debole precipitazione piovosa, i livelli sono rientrati entro i parametri di legge, a parte uno sforamento significativo venerdì (media di 73 microgrammi per metro cubo). Anche ieri il picco notturno di 112 mc/m3 è stato ben compensato dai valori diurni, a lungo sotto i 30 mc/m3. Qualità dell'aria in risalita dunque, e blocco del traffico, che già era parziale, di fatto sospeso. Quindi da oggi non potranno circolare solo le Euro 0 e 1 benzina e i diesel privati e commerciali Euro 0, 1, 2 e 3, scenario che dovrebbe rimanere invariato abbastanza a lungo.
DAMA BIANCA ALLE PORTE
La novità più importante riguarda il rischio neve. Il balletto dei modelli è stato furioso per tutta la settimana con proiezioni a tratti catastrofiche ed altre, subito dopo, che ritrattavano tutto togliendo qualsiasi precipitazione. Si è passati così da scenari apocalittici (come quello di Ukmo -United Kingdom Met Office- che venerdì vedeva addirittura un ciclone con minimo di 961 ectopascal sul golfo di Venezia) ad altri dove lo sprofondamento della depressione sul Tirreno meridionale tagliava fuori tutto il Nordest. Allo stato attuale ci sono ancora margini di incertezza, come sempre accade in presenza di simili configurazioni, ma sembra che fra stanotte e domattina e fra mercoledì e giovedì ci possano essere gli estremi per precipitazioni nevose anche a quote di pianura con il coinvolgimento anche della Marca. E' la linea di Reading (Ecmwf) in questo momento il più performante fra i centri di calcolo mondiali.
LA POSSIBILE EVOLUZIONE
Secondo Reading oltre al minimo principale, alimentato da aria polare-marittima, in formazione sul mar Ligure ma destinato ad avviarsi verso sud, dovrebbe formarsene uno secondario sul medio Adriatico in grado di richiamare aria fredda dai Balcani. Questo permetterebbe di mantenere un cuscinetto di aria prossima o sotto lo zero sia alle quote medie che in pianura. Parliamo in ogni caso di pochi centimetri che però in presenza di temperature sotto lo zero potrebbero causare parecchi problemi. Affidabilità? Attorno al 50-60%. In genere la difficoltà dei modelli nell'individuare l'esatta collocazione dei minimi di pressione quando entra aria fredda dal Rodano è tale che per capire bene cosa succederà, dove, quando e in che misura, bisognerà andare di nowcasting, ovvero seguire l'evoluzione ora per ora. E ne mancano quasi 24 al primo step. Ma la strada è tracciata.
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