Mostre, Prosecco e grandi eventi è boom per il turismo di Marca

Venerdì 22 Marzo 2019
IL FENOMENO
I turisti apprezzano sempre più la Marca trevigiana e vi soggiornano sempre più a lungo. Nel 2018 i forestieri hanno trascorso nelle strutture ricettive nostrane 2.142.766 notti: Treviso è la provincia in cui i pernottamenti aumentano di più in tutto il Veneto. I dati sull'andamento turistico elaborati dall'ufficio statistico della Regione e diffusi ieri conferma come, anche nel Trevigiano, l'industria dei viaggi e delle vacanze sia uno dei settori trainanti dell'economia. Dalle colline del Prosecco al capoluogo e ai borghi minori, dalle grandi mostre all'enogastronomia, l'anno scorso il territorio provinciale ha accolto un milione e 4.461 visitatori, con una aumento del 3,1 per cento rispetto ai dodici mesi precedenti. Certo, i numeri di Venezia (9,6 milioni di arrivi e 36,6 milioni di presenze, ovvero di notti dormite in loco) e di Verona (4,9 e 17,6 milioni) restano inarrivabili. E, in termini assoluti, fa meglio anche Padova (1,8 e quasi 5,5).
I DATI
Treviso, però, continua a crescere a ritmi ben più veloci della media veneta che, nelle due voci, si attesta al più 2,2 e al più 0,2 per cento. E comunque superiori a gran parte delle altre aree. Anzi, per quanto riguarda l'indicatore dei pernottamenti, il miglioramento di sei punti percentuali registrato nella Marca equivale al primato su scala veneta: Vicenza guadagna il 4 per cento, Padova il 2,1, montagna bellunese e città di San Marco più litorale veneziano devono incassare valori in (leggera) flessione. «E' la dimostrazione analizza Giovanni Cher, presidente provinciale di Federalberghi che il turismo sta cercando nuove destinazioni e nuove formule. Destinazioni di massa come Venezia, pur continuando ovviamente ad attrarre moltissime persone, sono ormai mature e, nel 2018, hanno risentito anche della ripresa di mete come il Nordafrica o le capitali europee, che nei due, tre anni precedenti avevano subito un forte calo in seguito agli attentati terroristici. Mentre le destinazioni alternative, quelle dei piccoli centri, della ricerca di prodotti di nicchia, del turismo slow, crescono maggiormente. La Marca trevigiana si giova sicuramente di queste tendenze».
LA RIFLESSIONE
Anche Federico Caner, assessore regionale al Turismo, sottolinea come si vadano riducendo i lunghi soggiorni in occasione delle ferie estive, a favore invece di vacanza più brevi e scaglionate nel corso dell'anno: «Segnali in questo senso evidenzia vengono dall'attenuazione del fenomeno della stagionalità nelle città d'arte, nelle località lacuali e montane, ma anche dalla crescita attrattiva di province come Vicenza, Treviso e Verona, i cui territori offrono nuove e interessanti opportunità di vacanza, espressione di quel turismo esperienziale ed emozionale sempre più gettonato, legato all'originalità dei luoghi, alle caratteristiche di ospitalità e di soggiorno, all'autenticità dei prodotti».
LE STRUTTURE
Nuove motivazioni, che unite alla risonanza di alcuni grandi eventi del recente passato (dall'Adunata degli Alpini alle mostre) stanno facendo conoscere la Marca anche oltre confine: non a caso, pure qui, i turisti stranieri crescono a percentuali più che doppie rispetto agli italiani: rispettivamente 7% contro meno 1,4 per gli arrivi e 8,9 contro 4,1 per le presenze. La maggior parte dei visitatori scegli ancora gli alberghi, tuttavia i tassi di incremento maggiore si registrano tra B&B, affittacamere e affini (pernottamenti a più 16,7% a fronte del più 1,9 negli hotel). Per questo Cher sollecita maggiori controlli sul proliferare di strutture non sempre in regola. «Per il resto rimarca dobbiamo proseguire sulla strada intrapresa e attendiamo che l'Ogd, l'organismo di coordinamento del turismo in provincia, inizi ad operare appieno in modo da promuovere ancor meglio le potenzialità e le bellezze del nostro territorio».
Mattia Zanardo
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