Microcredito per aiutare i giovani

Sabato 23 Febbraio 2019
IL SISTEMA
TREVISO Il sistema è stato messo a punto in Bangladesh: una rete di prestiti di ridotta entità, per consentire a poveri, soprattutto donne, di creare una piccola attività artigianale o commerciale e sollevarsi così dalla miseria. Il microcredito ora sbarca anche nella Marca. Dove, naturalmente, le condizioni economiche generali sono migliori, ma dove pure non mancano giovani o persone rimaste senza lavoro dopo la crisi, che vorrebbero avviare una propria impresa, ma non dispongono dei soldi, né dei requisti per chiedere un finanziamento tradizionale in banca.
IL FINANZIAMENTO
A rilanciare il meccanismo ideato dall'economista, premio Nobel per la Pace, Muhammad Yunus, è la Banca di credito cooperativo e del Sile, in collaborazione con l'Ente nazionale per il microredito. «L'obiettivo spiega Marco Paoluzi, dell'organismo statale - è proprio quello di finanziare chi non è, come si dice in gergo, bancabile, ma ha una buona idea imprenditoriale. È uno strumento finanziario che, a livello nazionale, registra una crescita del 150%. Non ci rivolgiamo solo a start-up innovative, ma piuttosto vogliamo aiutare le persone a realizzare loro stesse e il loro progetto, attraverso un percorso guidato e finanziato». Con benefici per tutta la comunità, visto che ogni neoimpresa così sostenuta genera, in media, 2,43 posti di lavoro.
Tramite le 23 filiali della Monsile sparse tra le province di Treviso e Venezia, dunque, singole partite Iva, società di persone o di professionisti (ammesse anche le srl semplificate) e persino associazioni, potranno chiedere finanziamenti a condizioni molto agevolate, fino ad importo di 25mila euro (estendibile a 35mila in più tranche). L'ente fornirà una garanzia fino all'80% e questo consentirà, appunto, di comprendere anche chi non ha garanzie proprie. Criteri essenziali: la ditta non deve essere costituita da più di cinque anni, non deve avere più di cinque dipendenti, se individuale, o più di dieci, se società, non deve fatturare più di 200mila euro.
IL SOGNO
«Tutti nasciamo piccoli, per diventare grandi» ha ribadito Arturo Miotto, direttore generale della Bcc, durante il convegno per presentare il progetto ieri a Palazzo dei Trecento. L'iniziativa, di fatto, prosegue il programma già dedicato dalla banca alle start-up, che dal 2015 ha portato a finanziare 58 neo imprese, per quasi due milioni di euro complessivi, su oltre 130 proposte presentate e valutate. «Perché uno dei valori è anche dissuadere dal continuare su idee non sostenibili» rimarca Miotto. Per questo, nell'operazione microcredito, gli aspiranti imprenditori saranno accompagnati da tutor: 500 in tutta Italia, 47 in Veneto, due quelli di riferimento per Monsile. E presto l'Ente per il Microcredito potrebbe aprire uno sportello anche in municipio a Treviso, dove l'amministrazione potrebbe mettere a disposizione un dipendente comunale, debitamente formato, per fornire consulenza in materia.
Mattia Zanardo
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