Mazzoli: «Normale turnover, il resto sono chiacchiere»

Domenica 20 Gennaio 2019
Mazzoli: «Normale turnover, il resto sono chiacchiere»
FUORI DAL CORO
TREVISO (ef) «Il disagio di piazza Borsa è un falso problema. Non è vero che il commercio qui sta morendo». Stefano Mazzoli, commerciante e referente Ascom per il settore abbigliamento, è disturbato dalle analisi sul quadrante piazza Borsa. «A soffrire non è la piazza, semmai sono le grandi catene». Mazzoli nella chiusura di Furla e in quella, paventata, di Stefanel ravvisa prima di tutto la riorganizzazione di alcuni brand. «Non a caso stiamo parlando di due monomarca. Uno afflitto da problemi alla produzione, del secondo non sappiamo nulla se non che il negozio di Mestre ha chiuso 3 anni fa». Secondo Mazzoli il turnover in centro è la normalità. «Pensiamo alla Loggia dei cavalieri: chiude la Bussola dopo decenni, ma subito ha aperto un monomarca sportivo. Oviesse ha investito, raddoppiando con lo store di Piombo. In vicolo Treviso fino alla scorso anno poche vetrine e oggi la rinascita. È la storia di sempre: cambiano i gusti del compratore, e il mercato si adegua».
L'ANTICIPAZIONE
Su Furla Mazzoli mette una pulce nell'orecchio. «Non è detto che lì non arrivi un nuovo brand». E appeal della piazza e strategie aziendali non sempre coincidono. «Noi in questo momento non abbiamo particolari problemi con il lavoro. Anzi, mi spingo a dire che il mese di dicembre è stato decisamente interessante. Anche sui saldi abbiamo tenuto». I consumi si stanno modificando. «Profumerie, telefonia e tecnologia hanno aderito al black friday facendo ottimi incassi. L'abbigliamento è andato bene nel periodo pre-natalizio. Io distinguerei la chiusura di un negozio dalla chiusura di un punto vendita di una grande catena, perchè ci sono a volte logiche di ristrutturazione che non conosciamo».
L'EMERGENZA
Eppure il brand Furla non sembra attraversare una particolare crisi. E la chiusura pare dovuta alle difficoltà che il centro storico sta attraversando, penalizzato da una politica di pedonalizzazione che ha scoraggiato l'arrivo dei clienti dalla provincia. «Ripeto, il turn over è sempre stato alto, finiamola coi falsi problemi». Resta da capire se ha influito la chiusura del bar Borsa. «È evidente che ha provocato disagi, ma non ci vedo una diretta relazione con la chiusura di altri negozi». Mazzoli si dice ottimista: a nuove chiusure seguiranno nuove aperture. «Lo abbiamo sempre visto, non manderei segnali così negativi».
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