Mamma perseguitata dallo spacciatore del figlio 17enne

Mercoledì 12 Settembre 2018
L'INDAGINE
TREVISO Denunciare significava mettere nei guai anche suo figlio. A soli 17 anni aveva acquistato mezzo chilo di marijuana da uno spacciatore che, non vedendosi pagare quanto pattuito, ha iniziato a minacciare di morte sia lui che la madre, 54 anni, alla quale il minorenne si era rivolto chiedendo aiuto. Non sapeva dove trovare tutti quei soldi, circa 1.700 euro in contanti. Una spirale di terrore ed intimidazioni che si è conclusa lunedì sera, quando i carabinieri di Treviso, guidati dal comandante Stefano Mazzanti, hanno notificato allo spacciatore un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. L'uomo, M.O., 33enne di origini slovene ma da tempo residente a Treviso, dovrà rispondere delle accuse di spaccio di stupefacenti e tentata estorsione.
LA COMPRAVENDITA
Lo studente, lo scorso marzo, si era rivolto al 33enne per acquistare una notevole quantità di marijuana. Non pochi grammi, come probabilmente aveva già fatto in passato, ma una quantità ben più considerevole, circa mezzo chilo. Sarebbe bastata a lui, come scorta personale in vista dell'estate, ma pure per alcuni amici, ai quali voleva cederne una parte. Così facendo, pensava, sarebbe riuscito a ripianare il debito. L'accordo era stato preso nei termini dell'acquisto in compravendita. Un piccolo anticipo e saldo finale dopo aver raccolto il denaro dagli altri. Ma dopo poche settimane, a fine aprile, il 33enne ha cominciato a pretendere l'intesa somma pattuita. Non voleva accettare le scuse del ragazzo, che non era riuscito ancora a raccogliere, se non in parte, i 1.700 euro, e così è passato alle vie di fatto.
INTIMIDAZIONI
Lo spacciatore ha quindi cominciato a inviare sms, messaggi WhatsApp e a fare telefonate. Il tenore delle intimidazioni era sempre lo stesso: «Se non mi paghi ti mando qualcuno, finisce male, te la faccio pagare, sono uno zingaro e non ho paura di niente». Le minacce non erano però rivolte solo al 17enne, ma anche a sua madre, finita pure lei nel mirino dello spacciatore, soggetto già noto alle forze dell'ordine con precedenti anche per reati contro il patrimonio. Il 33enne sloveno insomma aveva trasformato la vita dei due in un vero e proprio incubo. Chiamava e mandava messaggi da utenze diverse, alcuni con un numero sloveno, altri con quello della fidanzata. La donna, precipitata in uno stato d'angoscia, ha quindi deciso di rivolgersi, coraggiosamente, ai carabinieri. Non c'era d'altronde modo di saldare il debito per la droga contratto dal figlio minorenne. I militari dell'Arma, dopo essersi messi sulle tracce del 33enne, sono riusciti ad ottenere dal gip Bruno Casciarri un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti dello spacciatore sloveno, notificatagli lunedì sera nella sua abitazione di Treviso, dove si trova tuttora agli arresti.
Alberto Beltrame
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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