Ma il direttore dell'Usl assicura: «Da settembre non succederà più»

Domenica 27 Maggio 2018
IL COMMENTO
TREVISO «Mi dispiace molto per la famiglia e soprattutto per la bambina. Ma è una situazione che l'anno prossimo certo non si ripeterà». Francesco Benazzi sintetizza così gli ultimi, difficili mesi. «Abbiamo cercato di adottare una politica di convincimento più che di repressione- prosegue - in questi mesi ragionando al massimo con le famiglie, siamo riusciti a recuperare circa il 6% di genitori contrari. Non è immediato far capire alle famiglie perchè inoculare 10 vaccini». Un anno zero in cui la Usl ha cercato di far adottare a molti un cambio di mentalità radicale. Riuscendoci in qualche caso, e in qualche caso no. «Lo abbiamo ripetuto: rendetevi conto che la vaccinazione serve. Io sono convinto che la persuasione possa di più della costrizione. Chiaramente però, se resta questa stessa legge, dal prossimo settembre negli asili i bambini non vaccinati non entreranno». Il se è d'obbligo: si attende di capire che decisioni prenderà il nuovo governo. E soprattutto se confermerà quelle già vigenti. «Ma se le cose restano così nessuno potrà entrare più se non è vaccinato e non ha iniziato un ciclo di vaccinazione».
OBBLIGATORI
Quindi il caso specifico della bimba di Treviso non potrà più verificarsi. «Treviso applicherà la legge in maniera pedissequa, senza se e senza ma. Saremo rigidi ed inflessibili». Sul caso della famiglia trevigiana, il direttore della Usl 2 non può che ripetere che purtroppo quest'anno si è cercato di entrare a regime nella maniera più morbida e meno impositiva possibile. «Ma certamente non è stato indolore. Questa rivoluzione vaccinale è stata veramente sofferta. Noi abbiamo scelto di educare alla salute. Ma dal prossimo anno nessuna deroga».
SENSIBILIZZAZIONE
La risposta del direttore sanitario dà conto quindi del sofferto dribbling per consentire di concludere l'anno scolastico ai bambini non in regola. Che da molti è stato visto come un escamotage per chiudere a tarallucci e vino l'anno in corso, e posticipare il pieno divieto a settembre. «No, lo facciamo d'accordo con le scuole perché contiamo che qualcuno di quei 250 ci ripensi» aveva spiegato Sandro Cinquetti, direttore Servizio Igiene dell'Usl 2, che ha ideato la soluzione assieme a Fism. L'accordo però si è rivelato un boomerang - come in questo caso - per le famiglie che nei mesi scorsi sono corse a vaccinare i figli per rispettare le scadenze? «Nemmeno, a queste famiglie siamo grati, ma noi abbiamo l'obbligo di inseguire chi non si è vaccinato per provare a fargli cambiare idea».
El.Fi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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