LA SQUADRA
PONZANO «Non si può morire a 14 anni, siamo distrutti, addolorati

Giovedì 24 Gennaio 2019
LA SQUADRA PONZANO «Non si può morire a 14 anni, siamo distrutti, addolorati
LA SQUADRA
PONZANO «Non si può morire a 14 anni, siamo distrutti, addolorati e affranti». Così il presidente del Ponzano Calcio, Walter Lucchetta, commenta la notizia della morte del giovane calciatore Luigi Martignago. Luigi giocava nelle fila della squadra Giovanissimi che partecipa al campionato Provinciale. «Un ragazzo stupendo, con una grande voglia di giocare e divertirsi, siamo increduli». La morte del 14enne ha sconvolto la società, i dirigenti, gli allenatori e i compagni di squadra che l'hanno saputa nel tardo pomeriggio di martedì, prima dell'allenamento. Tanto più che Luigi non ne aveva mai saltato uno: la passione per il pallone andava di pari passo con l'ottimo stato di salute. Anche giovedì scorso i ragazzi si erano allenati regolarmente. Venerdì invece Luigi aveva non si era presentato perchè febbricitante. Nulla di grave. Un male di stagione. Peraltro domenica la squadra non aveva giocato osservando, in avvio del girone di ritorno, il turno di riposo che le spettava, essendo il girone dispari. Poi l'incredibile, ferale notizia.
GRANDE FISICO
Ieri in segno di lutto non solo la squadra di Luigi non si è allenata, ma per tutto il settore giovanile gli allenamenti sono stati sospesi. «Ho saputo martedì della morte di Luigi, la notizia era rimbalzata in società, non volevo crederci e ho chiamato il parroco di Musano, paese di residenza del ragazzo, per sapere se era vero. Purtroppo il parroco ha confermato. E' stata una telefonata scioccante. Siamo devastati -continua Lucchetta- Luigi era un ragazzo genuino, fantastico come la sua famiglia. Sapeva fare gruppo, con i nuovi compagni si trovava a meraviglia e si divertiva sempre, sia quando giocava in difesa che in porta». Ragazzo dotato di un ottimo fisico per la sua età, robusto, alto quasi 180, alla società del Ponzano si era presentato in estate, in avvio della stagione calcistica. Prima non era stato tesserato ufficialmente con alcuna squadra. Poi la visita medica e l'inizio degli allenamenti.
SUBITO IN ROSA
«É stato subito inserito nella rosa della squadra a me affidata, quella dei Giovanissimi misti del 2004 (come lui) e 2005. Sempre presente agli allenamenti, disponibile, con una grande voglia di imparare, di apprendere, un ragazzo meraviglioso. E mai un'assenza, neanche per un raffreddore. Giovedì si era allenato regolarmente poi ha saltato la sessione di venerdì perchè aveva la febbre. Ma eravamo assolutamente tranquilli. Si pensava a una banale influenza». Prosegue il mister: «Giocava inizialmente in difesa a destra, ma all'occorrenza anche a sinistra, e per i suoi avversari non c'erano spazi. Poi aveva espresso il desidero di giocare in porta, così ha iniziato anche degli allenamenti specifici per diventare portiere. Il fisico lo aiutava, era tagliato per il ruolo. Ci ha messo subito la massima energia e il massimo impegno, era un esempio per tutti. Anche per la sua mmaturità a scuola. Alla notizia della morte siamo rimasti sconvolti». Pierantonio De Zen, altro allenatore delle giovanili: «Lui era l'esempio del calciatore che ogni allenatore vorrebbe in squadra. Aveva voglia di imparare e si divertiva come ora nel ruolo di portiere dove l'impegno era straordinario». Enrico Vanin, dirigente e responsabile del settore giovanili della società: «Da noi era arrivato in avvio di stagione dimostrando subito grande entusiasmo, aveva legato subito con i nuovi compagni. Lo animava un grande entusiasmo. Era disponibile, umile, buono, non è possibile con sia più tra noi».
RINVIO DEFINITIVO
Domenica, alla ripresa del campionato Luigi avrebbe difeso la porta del Ponzano nella partita casalinga contro il Team Biancorossi. In un primo momento sembrava che i suoi compagni sarebbero scesi in campo col lutto al braccio ma il dolore e lo choc sono enormi. Così la partita è stata rinviata.
Michele Miriade
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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