LA POLEMICA
TREVISO Il sindaco Mario Conte non usa molti giri di parole: «Questo

Mercoledì 20 Febbraio 2019
LA POLEMICA
TREVISO Il sindaco Mario Conte non usa molti giri di parole: «Questo piano Antenne è una devastazione del territorio. E dobbiamo ringraziare l'amministrazione precedente, che lo ha autorizzato. Mi chiedo dove fossero quelle associazioni come Italia Nostra o Treviso Sotterranea, che oggi fanno tanta confusione per 50 metri di recinzione a Monigo ma sono state silenti mentre passava questo scempio. Dov'erano tutti questi paladini dell'ambiente? Queste nuove antenne sorgeranno in centro e nei quartieri, ovunque. A noi non piacciono, tenteremo di rimediare anche se c'è una delibera votata e i margini di manovra non sono tanti. Ma da oggi inizia la nostra battaglia». Mentre parla il sindaco stringe tra le mani il piano redatto dall'operatore Iliad che porterà in città 34 antenne: 24 installazioni nuove di zecca, mentre per le altre utilizzerà impianti già esistenti. Ma quei 24 grandi piloni in arrivo rischiano di diventare l'oggetto di un contenzioso dagli effetti potenzialmente devastanti. Iliad ha fatto il proprio lavoro individuando le aree ancora libere, non occupate da gestori con Vodafone, Tim e Wind. E le zone scelte sono in angoli come la rotonda di via Venier come davanti porta SS Quaranta o in viale Brigata Marche: tutte aree che il sindaco vuole contestare.
IL PROBLEMA
«La precedente amministrazione - sottolinea l'assessore all'Ambiente Alessandro Manera - ha autorizzato Iliad a individuare le aree più adatte dove collocare gli impianti. E Iliad, che giustamente ha fatto le scelte migliori per i propri interessi, ha presentato un piano difficile da accettare. I margini di manovra non sono molti perché hanno agito in base a un accordo con l'amministrazione precedente. Qualcosa siamo riusciti a fare come convincerli e rinunciare al pilone sulla rotonda di via Venier per collocare invece l'antenna sul campanile della chiesa Votiva, sempre che il parroco sia d'accordo. Ma adesso inizia un confronto molto complicato».
SOLUZIONI DIFFICILI
Conte e Manera sanno di avere le mani legate, ma vogliono provare a giocarsi un'ultima carta: «Avvieremo un confronto chiedendo di spostare le antenne, per quanto possibile, sopra tetti di palazzi, campanili o utilizzando piloni già esistenti. E poi inviteremo a studiare l'utilizzo di nuove tecnologie meno impattanti, come si è fatto da altre parti». Sindaco e assessore accusano la precedente amministrazione di essere stata poco accorta: «Avrebbero dovuto gestire la scelta delle aree, potevano dire dove poter mettere le antenne e dove no; potevano anche indicare il tipo di tecnologie, dare delle direttive. E invece niente - precisa Manera - noi ci opporremo, ma sarà difficile». La delibera approvata da Manildo pare però lasciare uno spiraglio: si legge infatti che le 24 aree individuate per le nuove antenne dovranno essere approvate da un successivo provvedimento. Ma per Conte e Manera l'unica cosa possibile e chiedere di spostare un'antenna di qualche decine di metri, nulla di più.
L'OPPOSIZIONE
Antonella Tocchetto (Pd) tenta una difesa della precedente amministrazione: «Forse il sindaco e l'assessore Manera vogliono impedire lo sbarco di Iliad a Treviso? In ogni caso, se questo è il loro timore, basta applicare il regolamento comunale del 2002, che dovrebbero conoscere. Troverebbero tutte le indicazioni per gestire il piano antenne nel rispetto della legge senza accusare in modo ingiustificato la scorsa amministrazione, che non ha messo nuovi impianti ma ha solo consentito di adeguare quelli esistenti».
Paolo Calia
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