IL PROVVEDIMENTO
VITTORIO VENETO Espulso perché socialmente pericoloso.

Sabato 13 Ottobre 2018
IL PROVVEDIMENTO
VITTORIO VENETO Espulso perché socialmente pericoloso. Un 36enne di origine magrebine, El Mustapha Nadir, su disposizione della Prefettura, è stato accompagnato all'aeroporto e imbarcato su un volo di sola andata per il Marocco. L'espulsione è stata eseguita giovedì mattina dal personale dell'ufficio immigrazione in collaborazione con i carabinieri di Vittorio Veneto, comune in cui risiedeva il 36enne da una decina d'anni e dove, ormai, era ben conosciuto alle forze dell'ordine e non solo. Per il suo comportamento violento era finito più volte nei guai passando attraverso una condanna per lesioni personali, minaccia e resistenza fino alla brutale aggressione, avvenuta lo scorso marzo, nei confronti dei gestori del River Pub di San Giacomo di Veglia, che si erano rifiutati di servirgli da bere perchè ubriaco. Dino Michelon, titolare del pub, venne preso a pugni in faccia mentre la moglie Monica Guccino, ricevuta una bottigliata in piena fronte, fu strattonata e trascinata per i capelli fino a strapparle alcune ciocche.
SENZA LAVORO
El Mustapha
Nadir aveva fatto ingresso in Italia nel 2007 per motivi di lavoro, ma negli anni successivi non era riuscito a costruirsi una carriera ed era rimasto senza occupazione. Rischiava di ricevere un foglio di via dall'Italia ma, nel 2016, riuscì ad ottenere un permesso grazie al fratello, nel frattempo diventato cittadino italiano per la sua lunga permanenza nel nostro paese. Da lui aveva anche preso domicilio e, a quel punto, nonostante non lavorasse e avesse cominciato a manifestare il suo comportamento violento facendosi conoscere e riconoscere in più occasioni dalle forze dell'ordine, per legge non poteva essere espulso.
LA CONDANNA
Nel 2017 arrivò la sua prima condanna dopo esser finito alla sbarra per i reati di lesioni personali, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale. Ma le cose non cambiarono nei mesi successivi. Anzi. Ruppe anche i rapporti con il fratello che smise di offrirgli ospitalità, costringendolo in questo modo a trovare un lavoro alla svelta o, vista la situazione, a ritornare in Marocco.
L'ASSALTO
Il 36enne divenne una presenza fissa per le strade di Vittorio Veneto e di San Giacomo di Veglia. Nonostante i pochi spiccioli in tasca frequentava bar e osterie, spesso creando disturbo. Già nel 2015, infuriato perchè non gli era stato servito da bere (era giorno di chiusura), scagliò un posacenere contro la vetrata di un bar. La situazione sfuggì completamente di mano lo scorso 28 marzo, quando aggredì brutalmente i gestori del River Pub. Si presentò nel locale verso mezzanotte, era un lunedì, già ubriaco fradicio. Chiese da bere al titolare che, vedendolo in quelle condizioni, si rifiutò categoricamente di servirlo. Il 36enne andò in escandescenze e cominciò a insultare l'oste, che decise di chiamare i carabinieri. Tutto inutile perchè il magrebino, presa dal banco una bottiglia di birra, la aprì e si accese una sigaretta. «Mentre aspetto i carabinieri - disse - io fumo anche, non ho paura». I militari poco dopo lo portarono fuori, lo identificarono e lo costrinsero a pagare la consumazione. «Lo hanno lasciato andare pregandoci di non farlo rientrare raccontò Monica Guccino ma lui, appena partita la pattuglia mi ha colpito a bottigliate e mi ha preso per i capelli tirandomi a terra per poi colpirmi con dei pugni». Intervenne anche il marito, Dino Michelon, che venne a sua volta picchiato dal 36enne, subito fuggito a piedi e poco dopo intercettato dai carabinieri. Proprio alla luce di questi comportamenti, e grazie al fatto che non abitava più con il fratello italiano, la Prefettura di Treviso, raccolto il fascicolo stilato dall'Ufficio Immigrazione della questura, ha disposto l'espulsione del soggetto in quanto persona socialmente pericolosa.
Alberto Beltrame
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci