IL CONFRONTO
TREVISO Il taglio della grande aiuola davanti all'ex caserma Serena,

Martedì 14 Agosto 2018
IL CONFRONTO
TREVISO Il taglio della grande aiuola davanti all'ex caserma Serena, i controlli continui e i blitz in via Roma e nelle zone calde centro, sono stati solo il primo passo. Adesso il sindaco Mario Conte alza asticella e pressione con un obiettivo preciso: aumentare i controlli nei confronti dei richiedenti asilo. E la nuova mossa è convocare, per questa mattina, nel suo ufficio di Ca' Sugana Gianlorenzo Marinese, presidente di Nova Facility, cooperativa che gestisce il centro all'ex caserma Serena. Due gli argomenti in discussione: la sporcizia delle strade che circondano l'ex caserma e la presenza all'interno della struttura di personaggi che, spesso, finiscono nella rete dei controlli anti spaccio fatti dalla Polizia Locale.
I NODI
Delle due questioni, la prima è sicuramente la più spinosa: difficile infatti dire con assoluta certezza che i rifiuti lungo le strade, soprattutto ai bordi della tangenziale, siano tutti colpa degli ospiti della Serena. Ma Conte, che ha fatto diverso sopralluogo assieme agli agenti della polizia locale e anche da solo, è convinto di avere ragione: «I residenti mi segnalano in continuazione questi episodi - sottolinea - dicono che i ragazzi ospitati nell'ex caserma, la sera prima di entrare, si liberano di tutto quello hanno in mano. E considerata la mole di lattine, sacchetti e bottiglie che troviamo, la cosa non mi stupisce. È un problema che riguarda tutto il quadrante attorno all'ex caserma e in misura decisamente inferiore altre zone». Il sindaco quindi chiederà a Marinese di provvedere alla pulizia dell'intera area: «Altrimenti lo faccio io, poi però gli mando il conto», sottolinea.
I CONTROLLI
Il secondo argomento ha invece basi più solidi: «È un fatto - dice - che la maggior parte di ragazzi stranieri fermati dagli agenti delle polizia locale, oltre che dalle altre forze dell'ordine, impegnati nei controlli anti spaccio, siano residenti dentro la Serena. È un dato oggettivo e la soluzione va trovata assieme. Per quel che riguarda il comune di Treviso, le azioni di monitoraggio continueranno senza sosta. Chiederò però ai dirigenti di Nova Facility di esercitare un controllo maggiore sia dentro che nelle immediate vicinanze dell'ex caserma. Vorrei un maggiore coinvolgimento da parte loro, un aiuto concreto alla nostra comunità. Così non si può andare avanti: dalla gestione dei richiedenti asilo loro ci stanno guadagnando, noi invece stiamo solo pagando. È giusto invertire la tendenza».
GLI ALTRI
Quello di chiedere sforzi economici alle cooperative che gestiscono le strutture di accoglienza è stato uno dei cavalli di battaglia di Conte. Adesso ha deciso che è arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti. E la Nova facility è solo il punto di partenza: «Loro sono i primi - conferma - ma ho intenzione di convocare, singolarmente, tutti i gestori delle strutture d'accoglienza presenti nel comune. È ora che siano loro a farsi carico dei disagi causati ai cittadini».
Paolo Calia
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