IL COMUNE
VILLORBA «La zona più attenzionata di tutto il territorio

Lunedì 1 Ottobre 2018
IL COMUNE
VILLORBA «La zona più attenzionata di tutto il territorio comunale». Così Marco Serena, sindaco di Villorba, definisce l'area in cui è avvenuta la tragica rissa culminata nell'omicidio di Igor Ojovanu. «Un contesto indubbiamente residenziale e apparentemente tranquillo -sottolinea il primo cittadino- ma con una particolarità che lo porta a distinguersi rispetto a tutti gli altri: è quello maggiormente soggetto ai cambi di residenza, dal momento che la stragrande maggioranza degli appartamenti è in affitto e gli inquilini cambiano di continuo». Per questo l'attenzione delle forze dell'ordine è sempre stata alta. «Personalmente ho mandato più volte i vigili urbani a svolgere controlli aggiunge Serena ma mi risulta che carabinieri e polizia, anche in borghese, passino di lì praticamente tutti i giorni. Così come so che sono state segnalate situazioni di prostituzione in appartamento e presenze di soggetti pericolosi. Detto questo, quello che è successo è follia».
VIOLENZA GRATUITA
«Magari quei ragazzi avranno anche alzato un po' troppo il gomito e avranno esagerato nel volume della musica e nel tono della voce, ma da questo a essere pericolosi ben ne passa -sottolinea il primo cittadino- Mentre pochi altri, evidentemente in una quiete latente, appena la scintilla si è accesa hanno scatenato una terribile violenza gratuita, che purtroppo ha portato alla perdita della vita di un giovane». Teatro della vicenda una zona residenziale, poco al di là della trafficata arteria di viale della Repubblica, ma di fatto senza soluzione di continuità con l'abitato del capoluogo. «L'area di via Largo Molino è da tempo monitorata sia dalle forze dell'ordine, sia dalla nostra polizia locale -riprende Serena- Qui si verifica un ricambio di residenti con maggiore frequenza che altrove, per questo c'è bisogno di un'attenzione più particolare. Per quanto si controlli, tuttavia, evidentemente non basta mai». Nessuna tensione dovuta all'integrazione. «Non è questo il problema -ribadisce- perché la maggior parte delle persone che abitano in quell'area di Fontane Chiesa Vecchia, convivono tranquillamente. Il fatto è che in mezzo a nuclei abitati così densi e con un turnover di residenti molto frequente, basta una sola mela marcia per infettare anche un'area sana». L'auspicio è che si sia trattato di un caso singolo. «Me lo auguro -ribadisce Serena- Certo fa pensare, perché, per quanto si controlli un'area, non si riescono a evitare episodi cruenti come quello dell'altra sera».
NUOVE MISURE
Nei prossimi giorni, quando anche il quadro dell'accaduto sarà verosimilmente più chiaro, l'amministrazione valuterà insieme alle forze dell'ordine e alla Prefettura se sia necessario adottare ulteriori misure per rendere ancora più efficace il controllo del territorio e intercettare eventuali presenze sospette. L'esplosione di violenza di sabato, però, secondo Serena, pone anche un tema più generale di sicurezza, a cominciare dalla verifica preventiva di chi giunge a stabilirsi in Italia, magari anche da paesi oggi all'interno della comunità europea. «Questo sarebbe utile -conferma il responsabile dell'amministrazione- ma purtroppo è una battaglia persa, perché ormai abbiamo aperto le porte e abbiamo qualche centinaio di migliaia di persone che non sappiamo chi sono, né come si muovano. Questa violenza può scoppiare in qualunque momento e ovunque, per quanto si cerchi di controllare il territorio: è una questione che va al di là dell'ordine pubblico e riguarda, tra l'altro, anche l'educazione civica, ma per questo ci voglio generazioni».
Mattia Zanardo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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