Furti e spaccio spaventano la città

Giovedì 24 Gennaio 2019
Furti e spaccio spaventano la città
LA FIRMA
TREVISO Maria Rosaria Laganà, prefetto di Treviso, lo dice con tutta la precauzione possibile. Ma il concetto è chiaro: a Treviso città furti ed episodi di spaccio sono in aumento. E non solo: l'età media dei consumatori di droga si sta pericolosamente abbassando: «Parliamo di numeri piccoli, direi fisiologici - precisa il prefetto - Treviso è una città vivibilissima e i reati in provincia sono in calo. Ma nel capoluogo, alcune fattispecie, registrano piccoli aumenti e parliamo di furti e reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti». Un'affermazione che dà ancora più forza al rinnovo del Patto per la Sicurezza che mette attorno allo stesso tavolo il sindaco di Treviso, la Provincia, la Prefettura, tutte le forze dell'Ordine e i Vigili del Fuoco.
L'ACCORDO
Il cuore del Patto per la Sicurezza è costituito soprattutto dalla creazione di una cabina di regia, presieduta dal prefetto, che coordina l'attività di forze dell'ordine e polizia locale. Questo speciale tavolo prende in esame la situazione delle varie zone della città e decide il tipo di interventi da effettuare. L'altro cardine è rappresentato dagli linee guida per riqualificare aree urbane ritenute a rischio e per aumentare la coesione sociale: «Se le persone stanno bene e in ambienti sani - sottolinea il prefetto - abbiamo risolto più della metà dei problemi». Conte si posiziona sulla stessa linea: «Fondamentale è la collaborazione tra le forze dell'ordine - precisa - la sicurezza è il tema principale su cui i cittadini ci chiedono di intervenire. Le nostre forze dell'ordine stanno dimostrando grande competenza e professionalità. Da parte nostra, anche grazie all'ottimo lavoro della Polizia locale, siamo sempre disponibili a mettere a disposizione tutti i dati che abbiamo».
COLLABORAZIONE
Per contrastare l'aumento dei furti tutti, dal prefetto al comandante provinciale dei carabinieri al questore, hanno sottolineato l'importanza della collaborazione con i cittadini: «Il controllo di vicinato più efficace - ha osservato il questore Maurizio Dalle Mura - resta quello di avvisare immediatamente questura o carabinieri se si sentono rumori strani nell'appartamento accanto quando sappiamo che chi ci abita è via o per segnalare persone o movimenti sospetti nella propria zona. Meglio chiamare il 112 o il 113 che avvisare referenti territoriali o altro». Un chiarissimo messaggio rivolto non solo alle reti di controllo di vicinato, che a Treviso sono praticamente scomparse, ma anche a tutti quei gruppi nati sui social per raccogliere segnalazioni o altro. «La segnalazione tempestiva - aggiunge il prefetto -è fondamentale per arrivare nel più breve tempo possibile e tentare di prendere sul fatto il malintenzionato». La necessità di fare squadra è stata sottolineata anche dal colonnello dei carabinieri Gaetano Vitucci, comandante provinciale: «Avere più attori in grado di dare il proprio contributo, significa avere più elementi per affrontare e risolvere i problemi». Stesso concetto espresso anche dal comandante della Guardia di Finanza Alessandro Serena. Mentre il comandante dei vigili del fuoco, Nicola Micele, ha ribadito l'importanza della collaborazione anche per garantire la sicurezza degli ambienti domestici e nel territorio.
CONTROLLI
La cabina di regia è anche il luogo dove si parla di telecamere e della loro dislocazione: «Per individuare le aree più sensibili è importante la raccolta dati - conferma il prefetto - di certo le zone più consigliate sono le principali vie d'accesso alla città, le zone industriali, le aree attorno alla stazione o alle scuole. Fondamentale è poi la manutenzione: le telecamere (sono circa 130 quelle presenti nel Comune ndr) devono essere sempre efficienti». Sul fronte dello spaccio invece si continua a puntare su controlli, sul territorio e nelle scuole, ma anche sulla prevenzione con incontri e conferenze.
Paolo Calia
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