Furti d'identità e investimenti truffa pirata informatico finisce in trappola

Domenica 24 Marzo 2019
L'INDAGINE
TREVISO Prometteva facili investimenti in bitcoin in cambio di oro e valori: un giovane esperto di informatica, residente a Genova, è stato denunciato dagli uomini della polizia Postale di Imperia. Si tratta del pirata informatico sul quale la società trevigiana Vank e la svizzera Eidoo avevano messo una taglia da 50mila euro in criptovaluta. Erano finite anche loro nella rete del truffatore che accalappiava le sue vittime sfruttando canali di comunicazione cifrati e false identità reperite nel darkweb. In particolare, usando Telegram, aveva rubato le identità di decine di personaggi riconducibili al sistema blockchain, tra cui quello di Alberto Grespan, amministratore della trevigiana Vank. In questo modo contattava gli investitori e li convinceva a farsi consegnare oggetti d'oro e denaro contante con la promessa di triplicare l'investimento in pochi giorni. In due anni era riuscito ad estorcere circa 200mila euro. E nel darweb se ne vantava pure.
A mettersi sulle sue tracce, assieme agli investigatori della Postale di Imperia, sono stati due giovani investigatori digitali che hanno collaborato alle indagini. Il primo passo falso del truffatore è stato quello di indicare un indirizzo reale a una delle sue vittime, chiedendo di spedirgli un lingotto d'oro del peso di due chili in cambio dell'equivalente in Econ, una moneta virtuale legata al valore dell'oro. Utenti e imprenditori si sono rivolti all'avvocato Marco Tullio Giordano, penalista esperto in nuove tecnologie, e assieme alle forze dell'ordine è stata organizzata la trappola.
È stata predisposta la spedizione di un finto lingotto d'oro, stampato in 3D e contenente un telefono cellulare collegato a un power bank, con il GPS attivato per monitorare il tragitto del pacco. Così, al momento del ritiro a destinazione, sono intervenuti gli investigatori, cogliendolo con le mani nel sacco.Il giovane, residente a Genova, aveva soggiornato in un hotel a cinque stelle nella cittadina di Sanremo, ove si era fatto spedire quello che riteneva essere un lingotto del valore di 70.000 euro e, sotto mentite spoglie, si apprestava a ritirare il pacco con l'intento, come al solito, di sparire poi nel nulla. Dopo una complessa attività di indagine, però, la Polizia è riuscita a fermarlo, identificarlo e procedere ad una accurata perquisizione locale presso la sua abitazione, provvedendo a sequestrare i molti dispositivi informatici, numerosi documenti falsi, alcune carte prepagate e altri strumenti tramite i quali lo scammer portava a termine le sue truffe.
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