Chili di droga via posta dall'estero: 22enne stangato

Martedì 26 Marzo 2019
IL CASO
TREVISO Arrivano dall'estero per posta a indirizzi di insospettabili: buste senza mittente con dentro con chili e chili di roba pronta per diventare migliaia di dosi da vendere nella Marca e forse in tutto il Veneto. Sarebbe questo il nuovo canale attraverso cui viaggiano droghe pesanti e leggere secondo quanto appurato dalle indagini sfociate a seguito dell'arresto, avvenuto qualche mese fa, di un operaio 22enne residente nel capoluogo. Una faccia pulita, una vita da insospettabile che serviva però a camuffare una delle sempre più numerose staffette di questo nuovo traffico di stupefacenti.
A mettere nei guai il giovane una scoperta casuale. Il 22enne è a lavorare quando la proprietaria dell'appartamento in cui vive in affitto si accorge che nella cassetta della posta c'è una busta senza mittente. Ne aveva già visto un'altra, qualche giorno prima, che era stata regolarmente prelevata dall'inquilino. Per qualche ragione la donna si insospettisce e, avendo le chiavi della cassetta, la prende. La busta è pesante e dentro sente che ci sono degli involucri. Allora decide di portare tutto al responsabile dell'agenzia immobiliare che gli aveva trovato il locatario. Quando il pacco viene aperto la sorpresa: dentro vengono trovate confezioni che risulteranno contenere diversi tipi di droga tra cui anfetamine, acidi e ecstasy. In tutto un chilo di sballo pronto allo smercio.
Scatta la denuncia e il 22enne viene prima arrestato e poi finisce ai domiciliari. Per restare a galla nel mare di guai che lo sta inghiottendo il giovane decide quindi di vuotare il sacco agli inquirenti. «Mi ha avvicinato un tipo - ha raccontato - mi ha offerto 100 euro per ricevere al mio indirizzo alcune buste contenenti stupefacente. Mi sono appena trasferito e ho iniziato a vivere da solo da poco, i soldi mi facevano comodo. Sapevo che era droga ma non ne conoscevo il tipo». Il pusher viene viene identificato grazie alla collaborazione del ragazzo. Si tratta di una persona con svariati precedenti penali per spaccio e la sua individuazione permette successivamente di ricostruire le trame del network della consegna di droga.
Il metodo sarebbe quello di individuare persone incensurate ma disponibili, dietro il pagamento di piccole somme di denaro, a prestare la propria cassetta della posta come fosse una sorta di stazione di smistamento. Il fatto che si tratti di soggetti sconosciuti alle forze dell'ordine consente di far scorrere il fiume di droga in maniera del tutto irrintracciabile, evitando così i rischi connessi ai viaggi effettuati dall'estero attraverso i corrieri che trasportano lo stupefacente soprattutto in macchina. Il 22enne, difeso dall'avvocato Alessandra Nava, è stato condannato in abbreviato a 1 anno e e 6 mesi con la sospensione condizionale della pena. Il pubblico ministero Gabriella Cama aveva chiesto 4 anni e otto mesi di reclusione ma il gip GianLuigi Zulian ha riconosciuto le attenuanti e valutato positivamente la sua collaborazione.
Denis Barea
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci