Aumentata la spesa per i vaccini previsto un buco da 1,5 milioni

Mercoledì 23 Gennaio 2019
Aumentata la spesa per i vaccini previsto un buco da 1,5 milioni
BILANCIO IN ROSSO
TREVISO Un buco da oltre 1,5 milioni di euro. A tanto ammonta quello messo nero su bianco dall'Usl della Marca nel bilancio di previsione per l'anno da poco iniziato. Una perdita che è dovuta anche all'esplosione della richiesta di vaccini in seguito all'introduzione delle coperture obbligatorie per i bambini e i ragazzi con meno di 16 anni, che nel trevigiano sono complessivamente 136mila. L'azienda sanitaria ha dovuto acquistare una valanga di dosi per rispondere alle domande di chi è corso ai ripari mettendosi in regola. L'anno scorso aveva stimato una spesa di 9,3 milioni di euro solo per rifornirsi di vaccini. Invece sono serviti 700mila euro in più. E per quest'anno sono stati stanziati 10 milioni 150mila euro. Cioè 850mila euro in più rispetto a dodici mesi fa.
LE CAUSE
«La spesa per i vaccini è esplosa. C'è stato un aumento molto consistente conferma Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca e speriamo che si possa bilanciare con una riduzione del numero delle persone che si ammalano e di conseguenza con una diminuzione delle spese per le cure». Il primo pensiero, ovviamente, è al loro stato di salute. E ci mancherebbe. Ma qui si parla di conti. Tanto più che la buona gestione delle risorse nel mondo della sanità pubblica è fondamentale per garantire il miglior funzionamento di tutti i servizi. Il buco da 1,5 milioni, comunque, non spaventa troppo l'azienda sanitaria provinciale. Non è la prima volta che si parte con un bilancio di previsione in rosso. Si sono viste cifre anche più consistenti.
L'OBIETTIVO
Come fatto negli ultimi anni, l'obiettivo è recuperare tutto entro dicembre per poi chiudere il conto economico del 2019 sopra il pareggio. O almeno senza perdite secche, che a quel punto sarebbero effettive. «Il nostro bilancio generale è di oltre 1,5 miliardi di euro precisa Benazzi abbiamo scattato una fotografia della situazione attuale. Ma nel corso dell'anno ci saranno altri finanziamenti e investimenti». Si tratta solo di una questione tecnica, insomma. Quel che è certo, però, è che a livello di conti si fa sentire in modo negativo una certa riduzione della capacità degli ospedali trevigiani di attrarre pazienti da altre regioni d'Italia. Il calo è stato molto consistente soprattutto per quanto riguarda il polo di Castelfranco. «È normale, con l'insediamento dello Iov stiamo vivendo un periodo di passaggio. Ma poi sarà lo stesso Iov a garantire una grande attrattività a tutto il sistema. A Treviso, invece, la situazione è stabile, con un leggero ribasso. Mentre registriamo molti arrivi da fuori regione in particolare a Oderzo e a Vittorio Veneto».
M. Fav.
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