Agli arresti domiciliari ma minaccia i clienti, spacciatore in carcere

Martedì 25 Settembre 2018
LA PUNIZIONE
TREVISO Dagli arresti domiciliari, dove si trovava per scontare una pena per un furto messo a segno tempo fa, è stato trasferito in una cella del carcere di Santa Bona. Questo il duro provvedimento che nei giorni scorsi è stato eseguito dai carabinieri del nucleo operativo di Treviso nei confronti di un uomo sloveno, O.M., 33enne con svariati precedenti con la giustizia che aveva tentato di mettere a segno un'estorsione ai danni della famiglia di un minorenne trevigiano che aveva acquistato dal pusher ben 500 grammi di marijuana e non l'aveva poi pagata. Una storia venuta alla luce per la denuncia della madre, spaventata dalla piega che stava prendendo tutta la vicenda.
LA DECISIONE
La decisione di aggravare la misura cautelare è dovuto al fatto che lo sloveno, mentre tentava di taglieggiare la famiglia del cliente (senza nessun successo ha per giorni tempestato di messaggi e telefonate minacciose il minorenne trevigiano), era appunto già agli arresti domiciliari. Un provvedimento che il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Treviso, dopo l'arresto di poche settimane fa, ha revocato, rimandandolo in carcere, da dove non potrà più minacciare i suoi debitori.
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