Un concerto per ricordare Chiara

Sabato 15 Dicembre 2018
Un concerto per ricordare Chiara
L'INIZIATIVA
ROVIGO Serata ricca di emozioni, ricordi e nostalgia, quella prevista stasera a San Bortolo. A un anno dalla scomparsa di Chiara Grillo, giovane mamma di tre bambini, sposata e residente nel quartiere, la parrocchia di San Bartolomeo ha deciso di ricordarla con un concerto, il cui ricavato sarà devoluto ai minori. La manifestazione vede il patrocinio del Comune e dell'Ordine degli Assistenti sociali del Veneto, il lavoro che Chiara Grillo faceva. Da quando è mancata si sono tenute svariate iniziative in suo ricordo: dal convegno svoltosi al Cur nel quale sono stati raccolti 1.800 euro da destinare come borsa di studio a un giovane, al concerto nella chiesa di Ponso a metà ottobre, al termine del quale sono stati raccolti altri 800 euro. Anche questa serata si prefigge di raccogliere fondi per i minori svantaggiati. Con Chiara in concerto avrà inizio alle 20.45 alla presenza, oltre che dei parroci don Andrea Varliero e don Christian Malanchin, anche del vescovo Pierantonio Pavanello e del sindaco Massimo Bergamin, oltre a familiari e amici di Chiara. Un ruolo speciale lo avranno due dei tre figli di Chiara, cresciuta con l'educazione del Movimento dei Focolarini. Maria Sole, 11 anni, iscritta al primo anno della scuola media del conservatorio Venezze, e Lorenzo, 8 anni, frequentante la terza elementare, saranno a loro modo parte integrante del concerto. La figlia maggiore suonerà l'arpa, mentre il figlio medio i tamburi con il coro Giovani sentinelle del mattino della parrocchia del Duomo. «Valorizzare l'altruismo e la difesa della dignità dei minori, che vivono in condizioni di fragilità familiare, è una delle finalità della serata musicale in ricordo di Chiara Grillo e del suo instancabile impegno professionale e personale in favore dei minori - sottolineano gli organizzatori - il tutto con l'aiuto di Agevolando, associazione no profit nata dalla buona volontà di giovani che si sono attivati per aiutare altri giovani meno fortunati».
Marco Scarazzatti
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