TAGLIO DI PO
Aprire un loculo della propria cappella di famiglia nel camposanto

Lunedì 24 Settembre 2018
TAGLIO DI PO
Aprire un loculo della propria cappella di famiglia nel camposanto di Taglio di Po per collocare la bara della madre deceduta tre giorni prima e trovare una bara ben conservata, ma risalente presumibilmente agli anni 70 o 80, è stato sconvolgente per tutti gli addetti ai lavori e per i figli della defunta, Ilde Milani, vedova Duò, di 87 anni, di Taglio di Po.
L'INDAGINE
Del ritrovamento della bara in un loculo ritenuto vuoto è stato subito informato il comandante della locale stazione dei Carabinieri, maresciallo Giuseppe Attisani, il quale ha dato comunicazione del fatto agli organi superiori e al sindaco Francesco Siviero. Sono in corso gli accertamenti del caso con interrogatori e ricerche d'archivio. È presumibile che non sarà facile ricostruire quello che è successo a quel tempo, ma due sono le ipotesi: il loculo potrebbe essere stato prestato per tempi brevi a un parente o amico, come si usava ai quei tempi per mancanza di altre possibilità di sepoltura di un proprio caro, oppure un erroneo scambio di loculo con il proprietario della seconda metà della cappella e il posizionamento della relativa lapide a ricordo collocata magari su un loculo vuoto.
Insomma, un giallo da risolvere per gli addetti ai lavori. Purtroppo, come succede in casi del genere o ancora più gravi, non mancano coloro che che inventano delle storie che non hanno alcuna credibilità. Anche in questo caso c'è chi ha effettuato una sorta di sciacallaggio verbale che ha fatto tanto rumore, trovando seria condanna dalla comunità tagliolese.
AMAREZZA
Per quanto accaduto, la famiglia è molto addolorata e desidera non entrare nel merito con considerazioni o giudizi, o peggio ancora di chi possa essere la responsabilità dell'azione compiuta diversi decenni orsono. «Le volontà della nostra mamma non sono state ignorate perché è nella cappella di famiglia che lei conosceva e frequentava, essendo ora vicino a suo marito Orlando, deceduto nel 1993. Ci è dispiaciuto immensamente quello che è successo: trovare una bara nel loculo da molti anni destinato a lei è stata più che una sorpresa perché lo ritenevamo vuoto. Nessun segno esterno che poteva essere inciso sul marmo di chiusura del loculo e neppure un fiore portato negli anni da qualche persona, ci faceva pensare che dentro il loculo vi fosse un feretro a noi sconosciuto. Auspichiamo che le autorità preposte risolvano la questione in tempi brevissimi per liberarci di problemi da noi indesiderati, volendo avere solamente il pensiero e il ricordo della nostra mamma, che tanto ci ha voluto bene e che non scorderemo mai».
Giannino Dian
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