ADRIA
I jeans fra i più lussuosi al mondo torneranno a parlare polesano: lo stallo nella vicenda legata alla produzione dei capi luxury denim griffati Jacob Cohen sembra giunto al termine. Nell'incontro che si è tenuto venerdì in Regione è stata ribadita da parte di Giada, società da anni licenziataria del marchio e che improvvisamente aveva revocato gli ordini alla Blue Service, che si era sempre occupata della produzione, di ripartire con le commesse tra il 15 e il 28 febbraio.
SI TORNA A PRODURRE
Nel verbale dell'Unità di crisi della Direzione lavoro della Regione si rimarca come l'incontro fosse stato richiesto dalle organizzazioni sindacali, con Enrico Rigolin e Francesco Coco della Femca Cisl e Davide Stoppa della Filctem Cgil, presenti al tavolo insieme alle rappresentanze sindacali aziendali, «preoccupate per il fermo produttivo conseguente ad alcune controversie tra le aziende».
I lavoratori di Blue Service, infatti erano finiti in cassa integrazione e, anche dopo gli sviluppi legali, tutto era rimasto bloccato. Il 28 dicembre il Collegio civile del Tribunale di Rovigo, ha rigettato il reclamo di Giada e confermato la piena efficacia dell'ordinanza del 13 dicembre con la quale il giudice Pierangela Congiu, accogliendo il ricorso d'urgenza della Blue Service, assistita dall'avvocato Francesco Zarbo, ha imposto a Giada di mantenere gli ordini per almeno 18 mesi su quantitativi non inferiori a quelli dell'ultimo triennio». Blue Service ha ribadito «di essere in grado di riprendere la produzione anche con breve preavviso, avendo di recente testato il buon funzionamento di tutti i macchinari, ed essendo stati deliberati nel mese di dicembre la ricapitalizzazione della società e il ripianamento dei debiti».
Francesco Campi
© RIPRODUZIONE RISERVATA I jeans fra i più lussuosi al mondo torneranno a parlare polesano: lo stallo nella vicenda legata alla produzione dei capi luxury denim griffati Jacob Cohen sembra giunto al termine. Nell'incontro che si è tenuto venerdì in Regione è stata ribadita da parte di Giada, società da anni licenziataria del marchio e che improvvisamente aveva revocato gli ordini alla Blue Service, che si era sempre occupata della produzione, di ripartire con le commesse tra il 15 e il 28 febbraio.
SI TORNA A PRODURRE
Nel verbale dell'Unità di crisi della Direzione lavoro della Regione si rimarca come l'incontro fosse stato richiesto dalle organizzazioni sindacali, con Enrico Rigolin e Francesco Coco della Femca Cisl e Davide Stoppa della Filctem Cgil, presenti al tavolo insieme alle rappresentanze sindacali aziendali, «preoccupate per il fermo produttivo conseguente ad alcune controversie tra le aziende».
I lavoratori di Blue Service, infatti erano finiti in cassa integrazione e, anche dopo gli sviluppi legali, tutto era rimasto bloccato. Il 28 dicembre il Collegio civile del Tribunale di Rovigo, ha rigettato il reclamo di Giada e confermato la piena efficacia dell'ordinanza del 13 dicembre con la quale il giudice Pierangela Congiu, accogliendo il ricorso d'urgenza della Blue Service, assistita dall'avvocato Francesco Zarbo, ha imposto a Giada di mantenere gli ordini per almeno 18 mesi su quantitativi non inferiori a quelli dell'ultimo triennio». Blue Service ha ribadito «di essere in grado di riprendere la produzione anche con breve preavviso, avendo di recente testato il buon funzionamento di tutti i macchinari, ed essendo stati deliberati nel mese di dicembre la ricapitalizzazione della società e il ripianamento dei debiti».
Francesco Campi
