In cento fanno testamento biologico

Mercoledì 21 Novembre 2018
In cento fanno testamento biologico
SANITÀ
ROVIGO Nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata, tranne che nei casi espressamente previsti dalla legge: i dettati normativi ispirati alla Costituzione e alla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, sono in vigore in base alla legge 219. È la nuova disciplina su consenso informato e testamento biologico, ovvero la possibilità, dopo aver acquisito adeguate informazioni dal proprio medico di fiducia, di esprimere le proprie volontà sui trattamenti sanitari e sul consenso o rifiuto ad accertamenti diagnostici o scelte terapeutiche e singoli trattamenti sanitari.
Tra questi trattamenti ci sono l'idratazione e la nutrizione artificiali, e a fianco del consenso informato c'è la terapia del dolore e associata a questa, la sedazione palliativa profonda continua. Quest'ultima non va confusa con l'eutanasia: esprime una risposta alla dignità nella fase finale della vita e «ha iniziato a essere richiesta anche nei nostri reparti», ha spiegato il direttore generale dell'Ulss 5 Antonio Compostella, presentando le iniziative assunte dall'azienda sanitaria locale per l'informazione ai pazienti e la formazione del personale sulla legge 219.
LA GESTIONE
A occuparsi di attuare la normativa sul consenso informato e le disposizioni anticipate di trattamento (Dat), che è la definizione tecnica del testamento biologico, è stato soprattutto il comitato etico aziendale per la pratica clinica, che con i venti componenti, in maggioranza dirigenti dei reparti, medici specializzati e figure professionali ospedaliere, affronta proprio le problematiche morali che si incontrano nell'attività quotidiana di assistenza e cura delle persone. Il comitato non interviene nei singoli casi, ma stila linee guida.
Le Dat di una persona sono una delle novità della legge 219 e l'attività formativa-informativa in corso ha già contato quest'anno una decina di incontri, che si sono svolti attraverso Comuni e associazioni locali, insieme alle iniziative rivolte alle case di riposo, al personale Ulss e in particolare, nei reparti di Oncologia e Geriatria. «Inoltre - ha aggiunto il dottor Andrea Finessi, presidente del comitato etico - si sta proponendo in questi due reparti un ambulatorio di consulenza etica e clinica per i pazienti, i familiari e gli operatori».
BOOM INIZIALE
Da quando è entrata in vigore la legge 219, l'azienda sanitaria locale ha contato circa un centinaio di testamenti biologici: «C'è stato un flusso importante all'inizio» ha spiegato Finessi, poi è via via scemato, verso una pianificazione condivisa delle cure, perché le disposizioni anticipate di trattamento richiedono al paziente di acquisire adeguate informazioni mediche.
Come si possono esprimere le Dat? Con atto pubblico o scrittura privata autenticata, oppure con scrittura privata consegnata personalmente all'ufficio dello Stato civile del Comune di residenza, dove l'ufficiale che le riceve ha solo il compito di registrarle e conservarle, e di fornire la ricevuta di avvenuta consegna e deposito. Le Dat possono essere modificate o revocate dall'interessato in qualsiasi momento e chi le esprime può indicare una persona di fiducia che lo rappresenti in modo conforme alle volontà espresse. Se le Dat non indicano un fiduciario, o questo vi abbia rinunciato, sia deceduto o sia diventato incapace, le disposizioni mantengono efficacia sulle volontà del disponente. Ferma restando la possibilità per il paziente di modificare la propria volontà, l'accettazione, la revoca e il rifiuto sono annotati nella cartella clinica e nel fascicolo sanitario elettronico, quindi la Regione ha avviato in parallelo un piano di raccolta digitalizzato del consenso informato relativamente all'utilizzo dei dati nel fascicolo sanitario elettronico.
Nicola Astolfi
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