COMUNE
ROVIGO Massimo Bergamin sta giocando a scacchi con la maggioranza. Il

Sabato 12 Gennaio 2019
COMUNE ROVIGO Massimo Bergamin sta giocando a scacchi con la maggioranza. Il
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ROVIGO Massimo Bergamin sta giocando a scacchi con la maggioranza. Il sindaco, al ritorno a Palazzo Nodari dopo un periodo di vacanza, è subito occupato a guarire i forti mal di pancia del gruppo consiliare leghista, il suo stesso partito.
La giunta di Rovigo è composta da nove componenti, includendo il sindaco, ma alcuni assessori non hanno alle spalle un gruppo a sostenerli e sono sostanzialmente in carico a Bergamin stesso. Il vicesindaco Andrea Bimbatti è sostenuto da Forza Italia, Gianni Saccardin (Lavori pubblici) da Presenza Cristiana, Luigi Paulon (Commercio) e Patrizia Borile (Servizi sociali) dai centristi, Alessandra Sguotti (Cultura) e Federica Moretti (Urbanistica) sono appunto scelte dirette del primo cittadino, Stefano Falconi (Partecipate) e Susanna Garbo (Bilancio) sono sostenuti dal proprio partito, la Lega.
GLI SCONTRI
Il problema con il quale il sindaco si sta scontrando in questo periodo, però, è che attorno a lui, nella maggioranza, ci sono molte persone da accontentare e che scalpitano per entrare nella compagine di governo cittadino, oltre a chiedere una svolta amministrativa nell'ultimo anno di mandato. Tra i più in vista c'è Stefano Raule, recentemente dimissionario dalla carica di coordinatore comunale della Lega, che da tempo aspira a occupare una scrivania di Palazzo Nodari. Tra equilibri di maggioranza e quote rosa da rispettare, però, per Bergamin è difficile districarsi su chi far entrare in squadra. In consiglio si ritrova con appena 16 certi voti, dagli iniziali 20 del 2015, un voto sotto la maggioranza minima per approvare gli atti in aula. Epurare un assessore vorrebbe dire, nella migliore delle ipotesi, perdere due voti in aula. Se finora il consigliere di minoranza Antonio Rossini ha assicurato con il suo voto il prosieguo della prima amministrazione leghista, non può essere comunque un'assicurazione a vita.
TRATTATIVE
Ieri mattina l'ufficio del sindaco ha visto un continuo andirivieni persone a lui vicine, per discutere di cosa può fare. La prossima mossa che farà rischia di metterlo sotto scacco matto e ha troppe persone che gli stanno con il fiato sul collo, visto che le elezioni amministrative del 2020 sono dietro l'angolo, anche se ancora non sono state segnate sul calendario.
La Lega rodigina, ora affidata al consigliere Fabio Benetti quale commissario (figura che in aula è stata anche critica in alcuni momenti con l'amministrazione), ha messo sul tavolo anche la situazione delle società pubbliche, con la richiesta che Alessandro Duò lasci la guida di Asm e Ivano Gibin l'incarico in Ecoambiente. Poi ci sarebbero in ballo i posti di Moretti e Sguotti, ma la questione delle quote rosa nell'esecutivo richiede che entrino altrettante donne. Ci sono pure le frizioni con i centristi, a iniziare dall'assessore Luigi Paulon, non disponibile a farsi da parte: una sua cacciata potrebbe mettere la maggioranza a rischio, ma anche creare una frattura interna nell'area che coinvolge anche il presidente del consiglio comunale Paolo Avezzù.
Alberto Lucchin
Luca Gigli
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